Federalismo fiscale, la Camera approva il Ddl
L'aula della Camera ha approvato il ddl delega sul federalismo fiscale. Il ddl e' stato approvato con 319 sì, 35 voti contrari e 195 astenuti. Ora il ddl va al Senato per la terza lettura. Hanno votato a favore Pdl, Lega, Idv, si sono astenuti i deputati del Pd, ha votato contro l'Udc. Dopo il federalismo, il presidenzialismo. Intervenendo alla Camera per dichiarazione di voto, il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto si rivolge "agli amici della Lega" che oggi portano a casa un altro passo avanti sul federalismo fiscale. "Per il Pdl - spiega Cicchitto - questo progetto è in un quadro più generale di riforma istituzionale, nel quale si deve bilanciare questo passaggio con il presidenzialismo. Noi riteniamo che questa sia la iniziale costruzione di un progetto più ampio, un presidenzialismo che nella sua prima versione può essere rappresentato dall'aumento dei poteri del premier, che possa sciogliere Parlamento in accordo con il Capo dello Stato, e possa cambiare i ministri. Contemporaneamente va eliminato il bicameralismo, e vanno ridotti i parlamentari". A giudizio di Cicchitto, "vanno bilanciati tre centri di potere: il premier e l'esecutivo, il sistema federale, e il Parlamento della Repubblica", che dovrà avere "funzioni rilevanti di controllo e iniziativa ma deve essere anch'esso capace di rinnovare se stesso e velocizzare i lavori con la riforma dei regolamenti". Dunque il "momento storico per questa legislatura" sancito dal via libera al federalismo fiscale, è solo "il primo atto della realizzazione di un disegno di modernizzazione dello Stato, un atto che innova profondamente rispetto alla storia del nostro Paese". Cicchitto riconosce infine che "va dato che la Lega ha svolto un ruolo significativo e importante, ma va ricordato agli amici della Lega che se nel complesso la maggioranza del Parlamento non avesse fatta propria questa ipotesi", non si sarebbe riusciti ad "eliminare gli elementi di unilateralità presente nell'impostazione originaria permettendo un confronto positivo con chi si asterrà e chi voterà contro". Un merito che Cicchitto riconosce ai ministri Calderoli e Fitto che ringrazia "per il lavoro politico rispetto alle impostazione originarie".