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Il Pd insegue il Cav anche sulla Chiesa

Dario Franceschini

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Contesta subito a Silvio Berlusconi il suo «preteso monopolio nella difesa della libertà della Chiesa. Come se qualcuno la volesse mettere in discussione...». «Noi, certo no, perché — aggiunge — la tuteliamo e la rispettiamo insieme alla laicità dello Stato». Dario Franceschini ha incalzato anche ieri il premier ma ha anche confermato lo spiraglio sul piano casa, integrandolo con un programma per gli affitti. Ha riconosciuto che il «il bilancio del settore edile può essere determinante per uscire dalla crisi purché gli ampliamenti non si risolvano in uno scempio per i nostri centri storici e per il patrimonio architettonico del Paese». In soldoni il Pd dice sì all'abbattimento dei vecchi edifici e alla loro ricostruzione «gonfiata» del 30% e con criteri ecologici. L'aumento del 20% delle cubature delle abitazioni civili può essere valutato, purché «non si tratti di una misura generalizzata e avulsa dai controlli delle sovrintendenze e dai piani regolatori». Perché premiare solo chi possiede una casa? Il leader democratico ha proposto soluzioni per garantire un tetto sicuro anche a chi la casa di proprietà non può permettersela (riducendo ad un 20% fisso le tasse per i proprietari che danno in locazione un immobile). Ma — ha aggiunto — serve anche un piano per la costruzione di cinquemila alloggi popolari, la deduzione, anche se parziale, delle somme pagate per gli affitti, oltre, naturalmente, a misure deterrenti per i proprietari che si ostinano a tenere le case vuote. Sul nascituro Pdl dal leader del Pd un importante riconoscimento: «È un fatto positivo per la democrazia italiana». Certo — ha però osservato — «nell'unificazione sono molto più indietro di noi». Franceschini ha quindi rivendicato al Pd il diritto di proporre terapie anticrisi, «senza essere descritto come l'uccello del malaugurio». Anzi — ha attaccato — sia il governo a ravvedersi dei suoi errori e a dire la «verità agli italiani, riconoscendo che la crisi è grave e le misure per difendere i più poveri insufficienti». Infine ha rilanciato la sua sfida contro la candidatura di Berlusconi alle europee: «La legge vieta che Silvio Berlusconi possa fare anche il parlamentare europeo. Il suo è un imbroglio. Le preferenze date a lui sono come buttate via».

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