E la città diventa un palcoscenico da allestire
{{IMG_SX}} «Quando ero bambino pregavo tutte le notti per ricevere in dono una bicicletta. Poi ho capito che Dio non lavora in questo modo, così ne ho rubata una e ho pregato per il perdono». In questa semplice frase del comico americano Emo Philips, che non a caso è il laconico manifesto programmatico di Bansky, il più celebre degli artisti di strada, si racchiude lo spirito della street art. Uno stile che considera la città come uno spettacolo da allestire e per questo si esprime con le forme e le tecniche più disparate, come adesivi (sticker), poster, istallazioni video, dipinti ottenuti attraverso gli stencil. WRITERS E STREET ART - Gli elementi che più differenziano il mondo della street art da quello dei graffiti, dei writers, sono soprattutto estetici. Mentre i secondi concentrano la loro creatività sullo stile della scrittura e per questo trasformano i caratteri in invenzioni grafiche allontanandosi dal loro significato, gli artisti di strada spesso propongono soggetti provocatori e tematiche sociali. Ad esempio lo stesso Bansky, l'artista di Bristol famoso per i suoi «rats», topi disegnati negli spazi più inconsueti delle città, recentemente ha suscitato l'attenzione dei media dipingendo sul muro che divide Israele e Palestina come se fosse una tenda che lascia intravedere spiagge incontaminate e scenari da sogno. Una delle cose che accomuna le due scuole è quella di operare sostanzialmente nell'illegalità, e in alcuni casi l'attività degli street artist cerca di prendersi gioco delle grandi mulinazionali. POSTER BOY - È il caso di Poster Boy, un ragazzo di New York che, lametta alla mano, era diventato il terrore dei pubblicitari. Era infatti solito rielaborare i manifesti nella metropolitana tagliandoli e incollandoli con l'effetto di ottenere accostamenti inconsueti. Ad sempio lo slogan «non premete sulla porta» è stato trasformato in «non premete sul povero». Per i suoi sberleffi alle pubblicità visti da migliaia di persone al giorno Poster Boy è stato arrestato. Lo hanno preso dopo che alla polizia newyorkese è arrivata la «soffiata» che avrebbe partecipato a un party in una galleria d'arte. Un episodio che fa pensare che la forza della street art, visibile da un pubblico potenzialmente enorme, è quella di stare al di fuori dei circuiti tradizionali del mercat dell'arte.