Fini: "Passo storico per noi e per l'Italia"

«Oggi non siamo chiamati a cogliere il momento» come avvenne nel '94, quando «lo spappolamento della prima Repubblica mise finalmente la destra italiana nella condizione di raccogliere consenso», oggi «siamo chiamati a costruire un momento; oggi non prendiamo un'occasione, oggi compiamo una strategia; oggi mettiamo una pietra a decidiamo, noi, coscientemente di farlo, di mettere una pietra in quello che è atto che ha rilevanza non solo per noi, ma per la nostra patria». È un passaggio dell'intervento di Gianfranco Fini dal palco del congresso di Alleanza Nazionale. UN PASSO STORICO - «Oggi - ha proseguito - ci accingiamo ad un passo non solo solenne e importante per noi, ma per la storia dell'Italia».  «Il tatticismo ha prevalso nella politica italiana, qualche volta abbiamo peccato anche noi. Ma la strategia di Fiuggi c'era l'alleanza tra gli italiani e oggi si compie quel percorso». Gianfranco Fini, parla dal palco della Fiera di Roma nel suo intervento di chiusura del congresso di An: da dopo Fiuggi «abbiamo privilegiato le alleanze rispetto alle scelte identitarie. Sono stati 15 anni di alleanze con gli amici di Forza Italia e per costruire un Paese nuovo. Sono stati 15 anni di alleanza con Berlusconi nella buona e nella cattiva sorte. È stata un'alleanza consolidata».   FIUGGI - Il presidente della Camera ringrazia Ignazio La Russa per aver ricoperto il ruolo di reggente:  «So di aver affidare il partito in mani salde». Poi saluta Franco Servello e Mirko Tremaglia. «La stella polare - sottolinea - è stata sempre l'amore per la patria, per l'Italia, il voler anteporre l'interesse generale ad ogni cosa. Quando a Fiuggi decidemmo di uscire dalla casa del padre erano in tanti che si chiedevano se eravamo convinti della bontà dei nostri giudizi», ricorda ancora Fini. «Noi abbiamo sempre considerato il partito uno strumento, non un valore», conclude, «e l'obiettivo e' l'amore per la nostra terra». I MILITANTI - «Voi avete dato tutto senza chiedere nulla». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlando dal palco della Fiera di Roma nel suo intervento di chiusura del congresso di An. Poi Fini ha aggiunto: «Questa è una bella e lunga storia di impegno politico e sociale».   I VALORI DEL PDL - An e Forza Italia possono guardare «con fiducia alla fusione del Pdl perchè i valori sono gli stessi, sono quelli del partito popolare europeo». Lo dice il presidente della Camera Gianfranco Fini nel suo intervento al congresso di An. «Sono i valori che sono capaci di dare risposte alle ansie dell'Europa e dell'occidente». «Il Pdl ha avuto lunga fase di gestazione, non s nato a San Babila». «Berlusconi ha rimesso in moto una politica impantanata. Berlusconi non è stata una meteora. Non una politica di plastica. E gli elettori gli hanno dato la patente. Fi s stata una novità nel panorama della politica italiana». Per Fini ci sono stati gli alti e bassi «i momenti difficili. Ma non s mai accaduto che tra noi e Berlusconi ci fosse il momento della rottura insanabile come invece s capitato con altri». NO AL PENSIERO UNICO - Il Pdl sarà un partito "unitario ma non a pensiero unico", democratico ma senza correnti.  "Vogliamo un contenitore ampio, arioso, plurale, inclusivo, aperto, interclassista e certamente unitario anche se questo non puo' significare a pensiero unico. C'e' una contraddizione in termini tra Popolo della Liberta' e Pensiero Unico. Unitario, ma con la pluralita' delle opinioni. Un partito in cui vi siano regole e lo statuto da delle garanzie ma un partito che mai e poi mai dovra' pensarsi ed organizzarsi secondo la degenerazione della democrazia, ovvero con la correntocrazia. Nessuno pensi all'interno del Pdl di costituire la corrente di An, perche' se questo fosse stato l'obiettivo valeva la pena di tenersi un partito del 10-12 percento che rispondesse solo a logiche di potere. Il Popolo della Liberta' non puo' e non deve avere le correnti organizzate, ma un sano confronto di idee, di opinioni e sulle soluzioni ai problemi dell'oggi e ancor piu' a quelli di domani. Un partito democratico, ma non organizzato in correnti; un partito unitario, ma non a pensiero unico".