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Morandini: «A rischio 2 milioni di imprese»

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L'allarmearriva dal presidente della Piccola Industria di Confindustria, Giuseppe Morandini: «Serve un'iniezione di liquidità da 60-70 miliardi nelle prossime tre o quattro settimane, altrimenti molte piccole e medie imprese sono a rischio chiusura, con quello che ne consegue in termini di posti di lavoro e di tenuta sociale», ha dichiarato Morandini dal Manifutura Festival di Pisa. E, sottolinea, non è una cifra campata in aria: «è un numero che sta in piedi con i 10 miliardi dei Tremonti Bond. Perchè questa somma, con una leva finanziaria normale, vuol dire 100 miliardi disponibili sul mercato». L'indice è puntato sulle banche che tengono ben chiuso il rubinetto del credito: come annunciato dalle inchieste Isae, «due milioni di piccole e medie imprese hanno difficoltà nell'accesso al credito, mentre 400.000 già non ne trovano più». È proprio per questo che adesso «la ripresa dipende dalle banche», ha aggiunto Morandini, perchè «non è possibile che due milioni di aziende si siano dimenticate da un giorno all'altro come si fa impresa». Non mancano le risposte dal mondo bancario. «Il credito che serve è il credito che torna, perchè se serve e basta e non torna allora è un bel guaio», risponde il presidente del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari.

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