Roma, il popolo della Maratona arricchisce la città eterna
Roma come New York. La maratona che andrà in scena domenica prossima (alle 9 da via dei Fori Imperiali) non ha niente da invidiare alla kermesse che anima la metropoli statunitense. I numeri di questa 15ª edizione sono davvero da capogiro: ai quasi 15mila iscritti provenienti da 78 Nazioni si devono aggiungere gli oltre 80mila previsti nella Fun run. Un dato che potrebbe portare a correre circa 100mila appassionati, alla faccia della crisi che non riesce a fermare la passione sportiva. Gli analisti parlano di 40 milioni di euro di indotto per la città, una cifra confortante aiutata dai 45mila soggiorni alberghieri prenotati soprattutto dai 6mila atleti stranieri che hanno scelto di percorrere uno dei tracciati più suggestivi del panorama mondiale. «Procede tutto per il verso giusto - le parole del presidente della maratona di Roma, Enrico Castrucci - siamo all'apoteosi di un duro lavoro di anni, concertato con le istituzioni, gli sponsor e diversi attori tenuti in debita considerazione dalla sensibilità del nostro comitato organizzatore, una struttura sempre in grado di affrontare i necessari cambiamenti per mettere i maratoneti nelle migliori condizioni possibili. Ma la soddisfazione di quest'anno è vedere che la Fun Run, la gara cittadina, è ormai decollata grazie all'impegno della città, brava a fare sistema attorno ai suoi valori». «Le storie da raccontare - prosegue Castrucci - sono tantissime, dai progetti con la Fao all'impatto zero seguendo il protocollo di Kyoto, al coinvolgimento di parrocchie, associazioni, diversamente abili, movimenti culturali e quanto c'è di buono nel nostro tessuto sociale. Insomma siamo riusciti a progettare un grande evento non solo sportivo ma anche culturale e sociale. Le immagini di Roma gireranno ancora il mondo e di questo dobbiamo essere tutti orgogliosi». Dal punto di vista tecnico, attesa la solita ondata africana che vede favorito il keniano Paul Kiprop Kirui (personale 2'06"44). Con lui i connazionali Hosea Rotich Kiprop, (2'07"24) e Philip Manyim Kipkurgat (2'07"41). A seguire l'etiope Jufar Robi Tariku (2'08"10) e il keniano Francis Kiprop (2'08"30). In campo femminile, dopo la formidabile prestazione della russa Galina Bogomolova nella passata edizione saranno altre atlete dell'est Europa e le africane a contendersi la vittoria, insieme alla migliore azzurra del momento, la palermitana Anna Incerti che si presenta a Roma con un personale di 2'27"42. «Vorremmo firmare il record della maratona più veloce d'Italia - afferma Massimiliano Monteforte, responsabile del settore top atleti - Nel mirino c'è quel 2:07.41 stabilito a Torino che attualmente è il crono migliore raggiunto sul suolo italiano. Per questo è stato previsto un bonus particolare di 50mila euro che potrebbe essere davvero assegnato se le condizioni climatiche saranno ideali». Roma quindi si conferma una gara importante anche per quanto riguarda gli obiettivi agonistici, nonostante da più parti venga sottolineata la presenza dei sampietrini che impedirebbe ai corridori ottime performance. «Alcune modifiche al tracciato ci fanno ben sperare - continua Monteforte - assieme all'assistenza che viene puntualmente fornita non solo agli atleti di vertice. Sono previste delle lepri per dettare i diversi ritmi, a seconda delle proprie capacità. Ci sarà un'attenzione particolare anche per quanto riguarda la gara femminile. La Incerti è in questo momento la nostra bandiera del movimento e potrebbe fare grandi cose. Sono invece dispiaciuto perché scorrendo le graduatorie mondiali maschili dello scorso anno, il primo maratoneta azzurro occupa il 242° posto. Segno che il movimento sta attraversando un momento di stanca e fatica a trovare un erede di Baldini. Vedere gli italiani in testa fa sempre piacere, speriamo che almeno tra le donne questo possa accadere».