Il nuovo Pdl parte da internet: obiettivo 5 milioni

Insomma, il premier lo ha fatto capire tra le righe con quella che sembrava una battuta lasciata cadere lì, venerdì scorso, nel collegamento telefonico con i Riformatori di Della Vedova: «Puntiamo al 51%». E non era una cosa detta così, tanto per dire. Ieri, nel corso di un incontro con gli eurodeputati a Palazzo Grazioli, ha snocciolato le cifre: «Il Pdl - spiega il premier - è al 42,1%, la Lega al 9,1%, mentre il Pd è al 22,5%, l'Idv 7,5%, la Sinistra Arcobaleno al 4,6%, l'Udc al 5,5%». Dunque, la metà più uno dei voti non è lontana. Come ci vuole arrivare il Cav? A fine febbraio scorso ha fatto registrare a un fedelissimo come Mario Valducci l'«associazione Club della libertà». Una struttura leggera a cui sta lavorando anche lo spin doctor del Cavaliere, Giorgio Stracquadanio. Per ora si tratta di una struttura che affiancherà il partito, ma anche i club di Forza Italia nel '94 nacquero così e poi divennero il partito stesso. E comunque, dai primi progetti, dalle slides messe giù su indicazione del premier, si capisce quale tipo di Pdl immagina Berlusconi. Una struttura a cui possono aderire tutti. Anzitutto tutte le anime dell'attuale centrodestra. E poi si possa aprire soprattutto ad altri. I club, dunque, avranno due binari. Quello classico, con sede fisica, indirizzo, posta, codice di avviamento postale. E uno completamente nuovo, tutto innovativo, solo su internet. È chiaro che su questo il Cavaliere sta lavorando con maggiore attenzione, al punto che è stata incaricata una sua giovane deputata, Mariarosaria Rossi, molto attiva nella zona di Cinecittà, di preparare un primo schema. In pratica sarà possibile aprire un club anche solo sulla rete. Ogni circolo avrà una bacheca con la quale far conoscere le proprie attività, rendere noti gli incontri e promuovere iniziative. Il target non sono ovviamente i militanti classici bensì coloro che vogliono dare un contributo e non fare la solita vita di partito. I club, e forse domani proprio il partito, avrà anche questa rete immateriale. Ci saranno gli iscritti e i semplici registrati. E qui i numeri del Cavaliere parlano chiaro. Nella sua campagna migliore Forza Italia ha raggiunto circa 400mila tessere. A cui andrebbero aggiunti i 250mila di An nel suo record. Comunque nulla rispetto agli oltre 13 milioni e mezzo di voti che ha ottenuto il Pdl nell'aprile scorso. La registrazione su internet, che non comporta nessun obbligo, sarà lo strumento per recuperare il gap: per ora l'obiettivo è arrivare a cinque milioni di iscritti. L'incentivo è quello di concedere, a chi si registra, il diritto di partecipare alle primarie per la scelta dei candidati sindaci, presidenti di provincia e governatori. Il debutto già alle Europee per le quali ieri sera Berlusconi ha spiegato che non è stato ancora deciso se saranno candidati anche i ministri: «Dovremo discutere, bisognerà vedere se conviene. È ancora tutto da decidere». Ha confermato l'intesa con Fini: «Non è vero quello che scrivono i giornali, tra me e Gianfranco Fini i rapporti sono splendidi. Fini è portato a interpretare il suo ruolo e lo fa con assoluto onestà». Infine, sul prossimo G8, ha detto di voler evitare ciò che accadde a Genova nel 2001. Ma quella di allora sembra un'altra Italia.