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Modica: nuova aggressione, grave una turista tedesca

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La giovane è stata circondata e poi azzannata su tutto il corpo. Gli animali hanno infierito maggiormente sul viso, completamente dilaniato dai morsi. A tentare di bloccare la furia dei cani un gruppo di persone presenti sul posto, compreso il sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, e alcuni tecnici comunali che stavano compiendo dei sopralluoghi che sono riusciti a mettere in fuga gli animali e a soccorrere la donna. La turista tedesca è stata condotta nell'ospedale Cannizzaro di Catania dove è stata sottoposta a un delicato intervento di ricostruzione, durato oltre 4 ore. Per i medici la paziente è «in pericolo di vita» a causa della copiosa perdita di sangue dovuta a un «vasto choc emorragico» e per il «rischio infezioni». In contrada Pisciotto, intanto, scatta il coprifuoco volontario: i circa 150 abitanti della frazione di Scicli, accogliendo l'invito degli investigatori, non escono di casa, se non per necessità e in compagnia. E in tutta la zona prosegue la «caccia» ai cani randagi ancora liberi, una decina circa. Il branco solo negli ultimi tre giorni ha ferito altre due persone ed ha aggredito anche due carabinieri. E per catturare gli animali del branco ancora in libertà la Regione siciliana ha messo in campo una sorta di «task force» composta da uomini della Guardia Forestale e della Protezione Civile, con l'ausilio anche di un elicottero. A Scicli è pure il momento delle polemiche: la gente si chiede come mai i cani siano ancora liberi e chi ha compiuto gli accertamenti sulla loro gestione da parte di Virgilio Giglio, l'uomo di 64 anni che ufficialmente risulta proprietario degli animali e che è stato arrestato dai carabinieri di Modica per omesso controllo e concorso in omicidio colposo. Intanto a Modica, nel Duomo di San Giorgio, nel pomeriggio si sono svolti i funerali di Giuseppe Brafa ai quali hanno partecipato oltre 7 mila persone, con oltre un centinaio di bambini amici della vittima. «Nella nostra società accadono cose strane - ha denunciato nell'omelia don Salvatore Cerruto, pro vicario della diocesi di Noto - Abbiamo fatto gli animali idoli, invece dobbiamo tornare alla dimensione, alla grandezza e alla dignità dell'uomo».

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