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Fumata nera per il nuovo assetto del Corriere. Il risiko editoriale non parte

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.Quasi certamente, a meno di colpi di scena dell'ultima ora, non sarà così. I grandi soci di Rcs, il gruppo che edita il Corriere della Sera, riuniti nel Patto di sindacato (l'accordo tra gli azionisti che rappresentanto la maggioranza relativa del capitale) non sono riusciti a trovare la «quadra» per esprimere una posizione comune sull'assetto di vertice e sul ventilato cambio di direzione al posto dell'attuale Paolo Mieli. Le consultazioni sono proseguite ieri con Diego Della Valle che ha incontrato per circa un'ora il presidente di Mediobanca Cesare Geronzi. Il fatto che non ci sia un accordo è testimoniato dallo slittamento della riunione ufficiale del Patto da oggi a un data da definire tra il primo e il 4 aprile. Un evento piuttosto inconsueto nella storia recente del gruppo editoriale. Tanto più inusuale considerando che un incontro in occasione dei risultati d'esercizio è previsto espressamente dall'accordo parasociale. Ma il rinvio si è reso necessario per il fatto che il salotto buono dell'economia (così è chiamato il pool di azionisti di riferimento di Rcs) non è riuscito a sciogliere il nodo del rinnovo, o meno, di Antonello Perricone come ad del gruppo e di Mieli alla direzione. In pratica è in corso un'unica trattativa alla ricerca di un nuovo equilibrio nel gruppo, che rispecchi lo spostamento di forze avvenuto all'interno del patto negli ultimi tempi. E che tenga conto delle pressioni che arrivano dal Governo per il posizionamento del quotidiano su posizioni più neutrali. A difendere Mieli soprattutto il gruppo coalizzato attorno al banchiere Giovanni Bazoli (prodiano della prima ora) molti soci invece sarebbero più disponibili alla sostituzione del direttore o al suo affiancamento con una nuova squadra di collaboratori.

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