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Berlusconi: 70 miliardi per le imprese

Silvio Berlusconi

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Dopo le tensioni con il Quirinale e le polemiche sui soldi «veri» da parte di Confindustria, per Silvio Berlusconi ieri è stato il giorno degli incontri chiarificatori. Una giornata intensa, cominciata con il pranzo al Colle con il Capo dello Stato e finita con il vertice con Emma Marcegaglia, e con l'annuncio tanto atteso dagli industriali: in arrivo settanta miliardi di aiuti per le piccole e medie imprese. Cominciamo con il Quirinale. Un pranzo durato due ore. Un confronto descritto come «sereno e di piena collaborazione», iniziato come colazione allargata anche ad alcuni esponenti di governo e terminato come vertice per pochi intimi. Dopo la colazione che ha visto al Quirinale anche i ministri più direttamente coinvolti nel vertice dell'Ue di domani e dopodomani (Frattini, Tremonti, Scajola, Ronchi), il Capo dello Stato ed il Presidente del Consiglio si sono intrattenuti a lungo, con la sola compagnia di Gianni Letta e del segretario generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra. Unico l'argomento: il piano casa. Durante la colazione ufficiale sul Consiglio Ue Napolitano e Berlusconi hanno concordato sulla necessità che l'Europa sia coesa nel mettere in campo un'azione decisa per affrontare la crisi. Terminato il pranzo i ministri lasciano il Quirinale mentre il presidente e il premier, si spostano nello studio della vetrata. Ed è qui che avviene l'"approfondito confronto" sul piano casa. Il premier ha illustrato l'intero progetto a Napolitano, con tanto di bozza dei provvedimenti a cui sta lavorando il governo. Già, provvedimenti. Due: il decreto legge con la normativa quadro entro la quale devono legiferare le regioni; il disegno di legge con tutte le modifiche normative in materia di leggi urbanistiche e ambientali. Non solo. Il presidente del Consiglio, avrebbe anche sottolineato al Capo dello Stato che i requisiti di necessità e urgenza ci sono perché si tratta di una misura in grado di movimentare fino a 150 miliardi. Secondo fonti della maggioranza, il presidente della Repubblica, dopo aver ascoltato attentamente le parole del premier, avrebbe espresso alcune osservazioni. In particolare, avrebbe chiesto di armonizzare il pacchetto con le misure cui sta lavorando l'esecutivo, da un lato con il testo unico sull'edilizia e dall'altro, con le competenze delle Regioni, da verificare in sede della Conferenza unificata. Il Cavaliere, riferiscono le stesse fonti, avrebbe preso atto dell'invito arrivato dal Quirinale, dicendosi disponibile a fare tutti gli approfondimenti tecnici utili in materia. Convinto della necessità di rilanciare al più presto l'economia, il presidente del Consiglio, avrebbe fatto presente l'importanza di approvare in tempi rapidi il piano casa. Prima di salutare il Presidente della Repubblica, Berlusconi si è detto fiducioso, anche perché «il 67 per cento degli italiani è favorevole al piano casa». Il varo del piano, annunciato per venerdì, avverrà invece con qualche giorno di ritardo (forse la prossima settimana), essendo Berlusconi impegnato dopodomani al Consiglio europeo. Nel tardo pomeriggio poi, l'incontro a Palazzo Chigi con la Marcegaglia. Un faccia a faccia invocato più volte dagli industriali nel corso della scorsa settimana, fino al grido di allarme sulla «vera emergenza» e sulla necessità di «soldi veri» lanciato nel weekend. «È stato un incontro positivo, costruttivo. Su alcuni punti abbiamo visto soldi veri, altri arriveranno», spiega la leader di Confindustria, annunciando che il governo approverà a breve un fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di 1,3 miliardi di euro. Il fondo arriverà «domani o dopodomani», e potrà garantire alle Pmi «60-70 miliardi di euro di crediti».

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