Si cerca l'intesa: Letta e Franceschini a caccia del presidente
.E ieri, tra Gianni Letta e Dario Franceschini, c'è stato un nuovo incontro, e pare proprio che di qui a mercoledì non sarà neanche l'ultimo, per dipanare la matassa della presidenza Rai. Si lavora e si ragiona alla ricerca di un'intesa sul nome che andrà a completare il nuovo vertice di viale Mazzini. Negli ambienti è un continuo susseguirsi di nomi e di ipotesi possibili. Il segretario del Pd, a quanto si apprende, sta cercando di individuare attraverso una serie di contatti un candidato di prestigio che possa incontrare il sostegno bipartisan. Massimo riserbo, al momento, sui possibili nomi: la ricerca si orienterebbe comunque non su un giornalista, ma su una personalità di rilievo istituzionale. Oppure su giornalisti di indubbio prestigio, come Arrigo Levi, il quale, pare, sia stato sondato dal leader Pd ma avrebbe declinato la proposta. Nomi che si aggiungono alle indiscrezioni dei giorni scorsi che hanno coinvolto personalità come Francesco Paolo Casavola, Enzo Cheli, Giorgio Assumma, Marcello Sorgi, Stefano Folli, Gianni Riotta, Paolo Ruffini, Pierluigi Celli. Qualcuno punta perfino sull'attuale presidente della commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, ma il suo passaggio a Viale Mazzini viene considerato improbabile anche perchè aprirebbe il problema della successione alla guida della bicamerale. Sembra da escludere, comunque, che si arrivi a una rosa: Franceschini punta a un nome secco, forte, come quello di Ferruccio De Bortoli che la scorsa settimana, dopo aver dato la sua disponibilità, ha rinunciato alla candidatura sulla quale era stata raggiunta l'intesa Pd-Pdl. La trattativa è difficile, ma va avanti in vista dell'assemblea degli azionisti Rai, convocata per mercoledì pomeriggio. Per lo stesso giorno alle 14.30 Zavoli ha convocato (con le previste 48 ore di preavviso) la Vigilanza: la seduta - che ha ufficialmente all'ordine del giorno la costituzione della sottocommissione per l'accesso, le tribune politiche e tematiche e il question time - potrà rimanere aperta, pronta per l'eventuale voto sul nuovo presidente, che deve essere ratificato a maggioranza di due terzi.