Europee, De Magistris in campo con Di Pietro
L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris si candida alle europee come indipendente nell'Italia dei Valori, insieme ad altri esponenti della società civile. De Magistris ha depositato oggi al Csm la richiesta di aspettativa, che verrà esaminata nel pomeriggio dalla quarta Commissione; se non ci saranno intoppi la Commissione approverà la richiesta e domani stesso la delibera arriverà in plenum. «La prima cosa in questo momento importante, per la mia storia personale e professionale è la ragione per la quale ho scelto di impegnarmi in politica, la politica con la P maiuscola». Lo dice Luigi De Magistris, spiegando sul blog di Antonio Di Pietro il motivo della sua candidatura alle Europee con l'Idv.«Lascio un lavoro - aggiunge - al quale ho dedicato quindici anni della mia vita e che è stato il mio sogno, come ha detto qualcuno, la missione di questi anni. Ritengo che non mi sia stato consentito di esercitare le funzioni che amavo, in particolare quella di Pubblico ministero, che mi consentivano di investigare, di accertare i fatti, di fare quello che ho sempre sognato nella mia vita». «Sono stato in qualche modo ostacolato in questa attività che non mi è più possibile esercitare da alcuni mesi. Quello che ancora mi inquieta di più, in questo momento storico, è l'attività di delegittimazione, di ostacolo e di attacco nei miei confronti e della mia professione, e nei confronti di tutti coloro che hanno cercato, in questi mesi, in queste settimane, e in questi anni di accertare i fatti. Da ultimo, quello che è accaduto ai magistrati di Salerno che sono stati o sospesi o esiliati in altre parti del territorio nazionale». «Mi sono, in sostanza, reso conto -dice ancora De Magistris- che non ci sono più le condizioni per esercitare, almeno per quanto riguarda la mia persona, le funzioni che amo e, quindi, di riuscire a fare qualcosa di importante come magistrato in questo Paese. Cercherò di portare la mia esperienza personale, la mia passione civile e il mio amore per la giustizia e la mia attenzione ideale in quella che è la realtà principale in cui si possono modificare le cose, i fatti e anche la storia di un Paese, che è appunto la politica con la P maiuscola». «Sono contento del progetto che mi è stato proposto da Antonio Di Pietro e dall'Italia dei Valori e dell'impegno richiestomi dalla società civile. È l'impegno della società civile che entra in politica e che, quindi, vuole fare qualcosa di concreto. Un progetto che vorrà mettere le prime fondamenta, le prime basi nelle elezioni europee, ma che di certo punta ad una nuova politica in Italia». Nessun politico, ma solo esponenti della società civile correranno per l'Idv alle europee. È allora questa la linea indicata dal leader Antonio Di Pietro, che conversando con i giornalisti alla Camera, parla di una sorta di lista civica.Dice Di Pietro che ha lanciato la candidatura del pm Luigi De Magistris: «Tutti i nostri candidati saranno della società civile, come se fossimo una lista civica, visto che ci sono dei problemi di nome e simbolo. Io dovrei essere il candidato di bandiera, ma non so se mi presenterò. Anna Paola Concia e Sandro Gozi sono promotori di un appello sui nuovi criteri nella scelta delle candidature per le elezioni europee, firmato da vari esponenti del Pd tra cui Giuseppe Civati, Roberto Giachetti, Pierfrancesco Majorino e Teresa Marzocchi in cui si chiede che chi viene eletto poi resti a Strasburgo.«Nell'imminenza delle elezioni europee - dicono i due esponenti del Pd - riteniamo importantissimo che la scelta delle candidature del Partito Democratico avvenga sulla base di criteri nuovi che privilegino la costruzione di una nuova classe politica motivata. Il centrosinistra italiano possiede molte nuove competenze e disponibilità che non hanno finora trovato spazio nell'esercizio della politica nazionale e per le quali la concretezza dell'attività europea sarebbe il migliore terreno di formazione e valorizzazione». Concia e Gozi concludono:«È importante che chiunque si candidi al Parlamento Europeo assuma l'impegno di dedicarsi pienamente ed esclusivamente al suo mandato per l'intera legislatura».