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"Subito il piano casa e la Sardegna ripartirà"

Ugo Cappellacci

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Presidente, l'ultimo scoglio sembra essere quello della presidenza del Consiglio regionale. Questione che è finita anche sul tavolo durante l'incontro di Berlusconi e Fini in settimana. «Sì, ma non c'è nessun problema. È tutto risolto». Ci sarà posto per Ignazio Artizzu, che proviene dalle fila di An? «Quando abbiamo chiuso per la giunta, l'intesa prevedeva un accordo anche sul Presidente del Consiglio. Dunque, è tutto risolto». Presidente, in settimana il governo dovrebbe dare via libera al piano casa. Che cosa pensa di fare in Sardegna? «Prenderemo la legge quadro nazionale e la adatteremo alle esigenze della nostra regione. Ma l'intenzione è quella di far ripartire l'intero settore edilizio». È in arrivo una nuova cementificazione? «Vede, il punto non è questo. In Sardegna abbiamo avuto il nostro territorio bloccato per troppo tempo e troppo spesso in maniera poco chiara». Poco chiara? «Certo, troppe leggi e spesso contraddittorie. O addirittura ambigue. Dobbiamo rimettere ordine nel quadro normativo». Si costruirà anche sulle coste? «Guardi, si parla di Sardegna e si pensa subito alle coste. Lo capisco, ma non è così. Abbiamo anche intere aree interne che sono meravigliose, uniche, da esplorare e conoscere. Comunque, se è questo che è questo che vuole sapere glielo dico subito: resterà il divieto di cotruzione a trecento metri dal mare. E le dirò di più: ci sarà anche massima attenzione ai centri storici». E fuori da questi due ambiti? «Dobbiamo rimettere in moto lo sviluppo. Siamo fermi, siamo rimasti chiusi rispetto all'esterno. Ed è stato sbagliato. Dobbiamo riapririci, uscire dall'isolamento». E quali sono stati i suoi primi passi per uscire dall'isolamento? «Anzitutto in queste due settimane che sono intercorse dal mio insedimento ho dovuto inseguire le emergenze. C'è una situazione sul fronte lavoro davvero difficile». Sta pensando al Sulcis? «Certo, il Sulcis. Ma anche Porto Torres, l'area di Ottana. La politica deve essere capace adesso di riaccendere i motori alla Sardegna e il piano casa può essere un ottimo volano». Come? «I nostri tecnici sono al lavoro e penso che in settimana potremmo già avere pronto un testo. Non me la sento di anticipare nulla, posso solo dire che nel giro di due mesi dobbiamo dare un impulso vero e forte al sistema produttivo. Dopo dovremo pensare al capitale umano che è stato messo in un angolo, non sfruttato e che invece è una delle più grandi risorse dell'Isola. E infine pensiamo a intervenire sulla leva fiscale». Sulla leva fiscale? «Esatto. Dobbiamo aiutare le imprese locali ma anche fare in modo di essere attraenti per chi vuole venire in Sardegna, dobbiamo fare in modo che si guardi a noi anche come area del Paese in cui conviene investire». Riducendo il costo del lavoro? O su quale altra leva fiscale pensa di intervenire? «Stiamo predispodendo il piano strategico. Preferisco prima fare e poi annunciare». Senta, lei è il secondo governatore ad essere eletto con la sigla del Pdl. Come sta andando sul territorio? «L'elettorato sicuramente sta seguendo con grande entusiasmo l'indicazione di Silvio Berlusconi. E dalle urne è nata una nuova classe dirigente. Che potrà andare avanti se c'è l'impegno di tutti».

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