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Salviamo la nostra identità

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Sonole parole di mamme, che alzano la loro protesta in modo dignitoso e serio. «I nostri figli hanno diritto a vivere la loro italianità con naturalezza e non come una punizione e noi mamme siamo prontissime a partecipare alla scommessa». C'è passione, amore, impegno civile nella parole di queste mamme romane (la lettera è nella pagina a fianco). Mamme romane e italiane. Mamme che protestano, ma lo fanno nel modo più giusto e rispettoso. Detto questo il problema resta. Ed è grosso come una casa. Non è accettabile in alcun modo che essere italiani finisca per diventare un problema. Abbiamo doveri di accoglienza ed integrazione, ma dobbiamo mantenere saldo il carattere nazionale del nostro sistema educativo. Probabilmente in questa storia c'è lo zampino di qualche dirigente scolastico che non ha fatto il suo dovere fino in fondo, visto che ci risulta l'esistenza di una direttiva ministeriale inapplicata. Una più intelligente gestione delle iscrizioni (come avvenuto altrove) avrebbe impedito l'esodo dei bambini romani. Non sappiamo se la situazione è rimediabile. Ma sappiamo che quelle scuole sono italiane e pagate con tasse italiane. Occorre salvarne l'identità, alzando la voce oggi per evitare di arrenderci domani.

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