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Via Veltroni, ritorna Prodi

Prodi

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Sarà, di certo comunque stasera il professore riapparirà sugli schermi televisivi e per la prima volta, dalla caduta del suo governo - oltre un anno fa -, partecipa a una trasmissione. Per la precisione a «Che tempo che fa» (RaiTre, ore 20.10), il programma di Fabio Fazio che, guarda caso, fu proprio lo stesso Fazio che a metà gennaio aveva ospitato Giulio Tremonti che a fianco a lui diede ragione a Prodi sulla crisi. Coicidenze? Quel che è sicuro che Prodi stasera ci sarà. E ritorna proprio dopo che Walter Veltroni si è dimesso dalla segreteria del Pd, scelta che il Professore non ha mai voluto commentare. Almeno in pubblico. Non solo. Se è vero che l'ex premier continua a ripetere che non si occuperà più di politica italiana (da Fazio parlerà in quanto presidente del gruppo di lavoro Onu–Unione Africana sulle missioni di Peacekeeping in Africa), proprio ieri si è presentato alla sua sezione bolognese del Pd sotto braccio del candidato a sindaco Flavio Delbono e, assieme alla moglie Flavia, ha rinnovato la tessera. Un gesto che è stato salutato con entusiasmo da tutto il nuovo vertice del Nazzareno. A cominciare da Dario Franceschini secondo il quale Prodi va inserito nella colonna degli «attivi»: «Sono felice, felice - dice Franceschini - politicamente e personalmente. E so che qualche milione di elettori, dell'Ulivo prima e del Pd poi, oggi saranno felici come me». Gli fa eco Antonello Soro, capogruppo dei democratici alla Camera: «Sapere che prima di molti altri Romano Prodi abbia rinnovato la tessera del Pd mi riempie di gioia e di soddisfazione. Ho sempre saputo che il nostro progetto era lo stesso di Romano». E aggiunge: «Dopo questa rinnovata adesione sentiamo ancora più necessaria e urgente la costruzione di un grande partito riformista italiano che, nel solco dell'Ulivo, sappia dare a milioni di italiani una speranza e una meta». Si sente chiamata in causa anche la capogruppo al senato, Anna Finocchiaro, e allora anche lei si spella le mani: «Non avevo dubbi e non avevano dubbi i milioni di italiani che hanno sempre creduto nell'Ulivo prima e nel Pd poi. Romano Prodi è con noi e mi sembra che la sua scelta dia ulteriore speranza al nostro progetto, che è quello di dare all'Italia un grande partito riformista», fa sapere l'ex sfidante di Raffaele Lombardo in Sicilia. E poi a seguire tutto il vertice, a cominciare dai maggiori sostenitori della leadership Franceschini ed ex avversari di Veltroni. Dice Pierluigi Bersani: «Avere in tasca la stessa tessera di Romano Prodi mi mette di buon umore». Sottolinea Enrico Letta, che fu sottosegretario alla presidenza di Prodi: «È una conferma e un grande incoraggiamento. È un importante sprone a lavorare in vista dei prossimi, decisivi appuntamenti elettorali». E Piero Fassino, vero motore del nuovo Pd, va sui toni lirici: è «un gesto di grande valore morale e politico che aiuta e sostiene il rilancio del Pd in un momento cruciale» per il Paese. Ovviamente non può mancare una prodiana della prima ora come Rosy Bindi: «Se c'è lui il Pd è davvero il Pd». «Una festa per tutti noi», commenta Luigi Zanda. Un po' a sorpresa appare anche una ex veltroniana come Giovanna Melandri: «I democratici avranno sempre molto da imparare da Romano Prodi».

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