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Il Pd urla ma i disoccupati con Prodi erano il doppio

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Vorràdire che avrà subito un incremento, rispetto al 6,1% del 2007: in termini netti saranno 200mila disoccupati in più. Quello che però Sacconi non dice - e forse non può dire visto che l'incarico ministeriale gli impone un certo amplomb - è che i dati vanno letti nella loro serie storica. E così si scoprirebbe che nella crisi economica più forte della storia recente, quella successiva al drammatico 1992 (quando la lira venne pure espulsa dal sistema unico) e precisamente tra il 1993 e il 1995 il tasso di disoccupazione raggiunse anche il 12%. Il centrosinistra potrebbe obiettare che comunque si tratta di un periodo durante il quale, sebbene per appena sette mesi, governò Berlusconi. E pure non avrebbe molto senso come tipo di protesta perché basterebbe scorrere gli anni per rendersi conto che nel 1997 (pieno governo Prodi) il tasso di disoccupazione arrivò a 12,3%. Il che significa circa 2,7-2,8 milioni di disoccupati. Quasi il doppio dell'1,7 preventivabile per il 2008. La battaglia si sposta però sulla cassa integrazione, i cui dati stanno allarmando il Pd che comincia a strillare ogni volta che spunta una nuova statistica. E anche in questo caso i dati vanno letti con maggiore attenzione. Nei primi due mesi dell'anno sono stati autorizzati 72 milioni di ore di integrazione salariale: se il ritmo su tutto l'anno fosse questo, il dato finale sarebbe di 432 ore. Un bel balzo, quasi il raddoppio rispetto alle 223 dell'anno scorso. Ma nulla di preoccupante rispetto alle 577 dell'81, le 620 dell'82, le 746 dell'83 e le 816 dell'84. Oppure le 461 del '92, le 549 del '93 e le 422 del '94. Eppure l'Italia è andata avanti lo stesso anche nei 15 anni successivi. F. d. O.

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