Asilo in Brasile anche per l'ex Nar Bragaglia
La notizia è riportata dal quotidiano O Globo, dopo l'intervento sul caso Battisti davanti due commissioni del Senato, da parte di Genro, il quale aveva detto di essere pronto a dare l'asilo anche a un ex militante di un gruppo fascista, del quale non aveva però rivelato il nome. Bragaglia, che ha 50 anni ed una moglie brasiliana, è stato catturato nel luglio del 2008 vicino San Paolo, dove è in prigione, al termine di una latitanza di 26 anni. Qualche giorno dopo, l'Italia aveva chiesto l'estradizione di Bragaglia al Supremo federale tribunale (Stf) lo stesso che dovrà pronunciarsi sul caso Battisti. La lista delle imputazioni a Bragaglia è lunga. Deve scontare una pena di 12 anni e 11 mesi di reclusione per banda armata e associazione sovversiva, sequestro di persona, rapina, detenzione e porto abusivo di armi, ricettazione. Nei primi anni '70, è la ricostruzione degli investigatori, Bragaglia era uno dei leader di un gruppo ritenuto responsabile di una serie di aggressioni e intimidazioni nei confronti di extraparlamentari di sinistra, finalizzate a mantenere il «controllo della piazza». L'amicizia con esponenti di spicco della formazione terroristica, tra cui i fratelli Fioravanti e Francesca Mambro, ha determinato una svolta nella carriera eversiva di Bragaglia e ne ha favorito lo stabile inserimento nei Nuclei Armati Rivoluzionari, «in cui si evidenzierà - sottolineano gli investigatori del Ros - per capacità militari e determinazione». Nel 1982 Bragaglia ha fatto perdere le sue tracce. Intanto potrebbe slittare ad aprile la decisione sul caso di Cesare Battisti, che per il momento resta in carcere. Il procuratore della Repubblica Antonio Fernando Souza ha inviato al Supremo Tribunale Federale (Stf) un nuovo parere negativo alla richiesta di scarcerazione inoltrata dagli avvocati dell'ex terrorista italiano, che è in prigione a Brasilia dal marzo del 2007. I giornali locali affermano che gli avvocati di Battisti chiederanno al Supremo tribunale federale (Stf) del Brasile di annullare il processo di estradizione richiesto dall'Italia e di permettere che l'ex terrorista rimanga nel paese sudamericano. Secondo i legali i crimini commessi dall'ex terrorista sono caduti in prescrizione. Uno dei due legali di Battisti, Luiz Eduardo Greenhalgh, intende sostenere che i crimini sono prescritti dal 13 dicembre 2008, vent'anni dopo la prima decisione della giustizia italiana, presa nel 1988, che ha condannato Battisti all'ergastolo. Il ministro della giustizia brasiliano Tarso Genro, si è detto disponibile a dialogare con le autorità italiane sul caso dell'ex terrorista rosso. Genro ha inoltre aggiunto di non essere lui a cercare di influire sul caso, cosa invece - ha aggiunto - che «sta cercando di fare» il ministro della difesa, Ignazio La Russa. Il ministro ha inoltre detto di aver sentito sul caso Battisti anche Walter Veltroni: «mi ha chiamato, e ci ho parlato».