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Il Brasile scende in piazza a favore di Cesare Battisti

Manifestazione in favore di Cesare Battisti a Brasilia

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«Morte al capitalismo», «Estradare Battisti è modernizzare l'Inquisizione», affermavano i testi di due dei cartelli - tutti con lettere bianche, su uno sfondo nero - mostrati dai manifestanti. Altre scritte, poi, erano contro Berlusconi e l'Italia. Riferendosi alla decisione che nei prossimi giorni dovrà prendere il Supremo federale tribunale del Brasile sul caso Battisti, una delle manifestanti, l'ex sindaco della città di Fortaleza (nordest del Brasile), Maria Luiza Fontenele che più volte è andata a trovare Battisti in carcere a Papuda, ha dichiarato che «il Tribunale dovrebbe pronunciarsi per la libertà di Battisti, perché deve rispettare la tradizione di asilo politico del nostro paese». «Battisti - ha aggiunto - è un rivoluzionario». «Il Brasile è stato aggredito nella sua sovranità per alcune dichiarazioni delle autorità italiane»: ha detto il ministro della giustizia brasiliano durante un'audizione congiunta alle commissioni esteri e diritti umani al Senato di Brasilia sul caso di Cesare Battisti. «In Brasile - ha proseguito Genro - ci sono stati altri casi simili riguardanti ex terroristi italiani, ma solo quello sull'ex membro dei Proletari armati per il comunismo ha avuto tanta ripercussione. In Italia è stato tra l'altro detto che «il Brasile è un paese di ballerine e non di giuristi. Noi abbiamo l'orgoglio di essere un paese di ballerine e anche di grandi giuristi», ha aggiunto Genro durante l'audizione in Senato, che è stata seguita da numerosi giornalisti. «Rilevo che il ministro brasiliano Tarso Genro attacca inutilmente e spudoratamente l'Italia in ogni occasione utile nel tentativo di condizionare la magistratura del suo Paese, magistratura che noi rispettiamo» ha detto il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi. «Credo che Genro si comporti così perché avverte ogni giorno di più che il popolo brasiliano, da sempre amico del popolo italiano, non ha apprezzato né apprezza la sua decisione di riconoscere a un conclamato assassino e terrorista qual è Cesare Battisti, la libertà di scorazzare libero nelle splendide città del Brasile e di riconoscergli addirittura lo status di rifugiato politico. L'amicizia tra i nostri popoli non può essere messa in pericolo per compiacere gli interessi ideologici del ministro Genro che vuole impedire all'Italia di eseguire una sentenza definitiva di condanna emessa dalla democratica magistratura italiana». E proprio ieri il Parlamento europeo ha votato un emendamento sulla mancata estradizione del terrorista dei Pac. Un partenariato Ue-Brasile «deve essere fondato sul riconoscimento reciproco delle sentenze definitive», viene affermato dal Parlamento Europeo.

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