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Bankitalia: prestiti alle imprese sempre più col contagocce

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Il direttore del servizio studi della Banca d'Italia, Giorgio Gobbi, in una audizione al Senato, davanti alla commissione straordinaria sul controllo dei prezzi, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle cause della dinamica dei prezzi e delle tariffe, ha tracciato uno scenario preoccupante. «Il credito concesso dalle banche, che aveva continuato a crescere a ritmi elevati per buona parte del 2008, da settembre ha subito una brusca decelerazione, che si è intensificata negli ultimi mesi». Gobbi ha spiegato che «a gennaio la crescita sui tre mesi del credito al settore privato, corretta per l'effetto contabile delle cartolarizzazioni, è stata pari al 2,3% su base annua, a fronte dell'8,5% di settembre». Il quadro su dodici mesi ha contorni preoccupanti: il tasso di crescita è pari al 6,4%, un valore prossimo al 6,7% registrato nella media dell'area euro. Per la Banca d'Italia «il rallentamento dei prestiti è stato determinato sia dalla debole domanda di fondi proveniente dalle imprese e dalle famiglie, sia dalle crescenti difficoltà che le banche hanno incontrato nel raccogliere fondi e nel rafforzare la loro posizione patrimoniale». Questa restrizione del credito ha interessato indistintamente, tutte le aree del Paese e tutte le categorie di operatori. Ieri si è riunito anche il Comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria, per esaminare gli sviluppi più recenti delle tensioni sui mercati finanziari internazionali e nazionali. Tremonti ha incontrato il direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli e i presidenti dell'Isvap Giancarlo Giannini e della Consob Lamberto Cardia. Le autorità della vigilanza hanno confermato la solidità del sistema finanziario ma la Banca d'Italia ha sottolineato il rallentamento del flusso del credito. L'Istituto di via Nazionale ha soprattutto messo in evidenza che «si sono inaspriti i criteri per la concessione dei finanziamenti alle imprese e alle famiglie». Questo ha portato a un calo dell'erogazione dei prestiti. Ma anche la domanda di prestiti è in contrazione. La qualità del credito bancario mostra segni di deterioramento che si manifesta con un aumento degli incagli e delle sofferenze in rapporto ai crediti complessivi. Aumentano anche le imprese insolventi. A partire dal terzo trimestre del 2008 il flusso delle nuove sofferenze dei prestiti a famiglie e aziende è salito e si è portato a livelli record dal 1999.

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