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Spunta il supertestimone: "Ho visto i due romeni"

Una veduta del parco della Caffarella

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Il giorno di San Valentino, infatti, il medico stava facendo jogging quando ha visto i due romeni che si erano seduti sugli attrezzi che sono a disposizione di chi fa attività sportive nel parco. Non solo. L'uomo li avrebbe notati anche perché aveva paura che gli rubassero la bicicletta. Si tratta di un particolare delle indagini che è venuto alla luce ieri mattina durante l'udienza del Riesame, presentato ai giudici dal pubblico ministero che indaga sull'aggressione ai due fidanzati di 14 e 16 anni. All'attenzione della Corte, dunque, la versione del passante: «Ho visto Alexandru Isztoika Loyos e Karol Racz il giorno di San Valentino nella fascia orario in cui è avvenuta la violenza sessuale». L'uomo è stato sentito da un altro magistrato romano, che sta indagando sui furti di alcuni cellulari avvenuti all'interno del parco della Caffarella proprio il giorno di San Valentino. Una circostanza che è stata riferita dal pm agli investigatori, che a quel punto hanno mostrato al medico le fotografie dei due indagati: l'uomo li ha subito riconosciuti. Ma non finisce qui. Il medico ha fornito agli inquirenti ulteriori particolari sui due romeni chiusi nel carcere di Regina Coeli. Descrivendo l'uomo scuro di carnagione, il testimone ha detto che non aveva i denti incisivi. La circostanza era stata detta dal medico ai carabinieri prima dell'arresto dei due romeni e dunque della diffusione delle loro fotografie. Un elemento che potrebbe diventare decisivo per gli sviluppi delle indagini non solo perché Karol Racz è privo degli incisivi, ma soprattutto poiché la stessa descrizione era già stata fatta anche dalla donna di 41 anni stuprata in via Andersen il 21 gennaio scorso alla fermata dell'autobus della linea 916. Ed ecco, quindi, anche il motivo per il quale a Racz è stata notificata una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere. La testimonianza depositata dal pm romano Vincenzo Barba è servita come sostegno del riconoscimento dei due romeni Loyos e Racz come responsabili dello stupro della ragazzina di 14 anni e dell'agressione del fidanzato, costretto ad assistere alla violenza sessuale. Non si ferma comunque il lavoro degli investigatori. Un dirigente, due agenti e un criminologo sarebbero infatti ancora in Romania per raccogliere ulteriori elementi sulla famiglia di due indagati. Un'attività utile a concretizzare ancor di più l'impianto accusatorio portato avanti fino ad oggi contro i due romeni.

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