Berlusconi: "Crisi grave ma non ci sarà miseria"

«La crisi è grave ma l'Italia è in grado di superarla e, a differenza di altri Paesi, non si verificheranno situazioni di miseria». Berlusconi, all'inaugurazione del Cisco Businness Collaboration Center di Vimercate, continua a insistere sulla solidità del sistema Italia e sulla necessità che la crisi venga affrontata con un atteggiamento di fiducia, perchè con un approccio ottimista gli effetti «si faranno sentire di meno». Un messaggio che Berlusconi ancora una volta ha rivolto a imprenditori e lavoratori affinchè non cambino le proprie abitudini e continuino a spendere. «La crisi - ha affermato Berlusconi - sembra particolarmente grave, ma la sua estensione nel tempo dipenderà dai nostri comportamenti». Quanto al governo «è presente e sta facendo la sua parte sostenendo i cittadini meno fortunati». Molti lavoratori sono in cassa integrazione, ma il governo, ha ricordato Berlusconi, ha messo a disposizione 9 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali. L'Italia ha il vantaggio di essere un Paese di «risparmiatori, con conti in banca in attivo, mutui bloccati e con l'87% dei cittadini proprietari di casa. E questa situazione mette al riparo dai rischi della miseria». Quanto alla legge sulla casa il premier ha spiegato che «non sarà un decreto ma il ruolo del governo è di dare una indicazione alle Regioni alle quali spetterà di fare la legge. L'obiettivo è di consentire a chi ha una casa di ampliarla senza far perdere valore e rendendola più bella». Berlusconi, insistendo sul discorso dei consumi, ha ribadito che «i dipendenti pubblici non hanno motivo di modificare le loro abitudini economiche. Il loro potere d'acquisto è aumentato grazie al decremento del petrolio che ha fatto diminuire i prezzi e all'incentivo sullo stipendio perchè il governo ha messo a loro disposizione tre milioni di euro». Agli imprenditori, invece, ha raccomandato la ricetta appresa dalla signora Tatcher, la quale gli spiegò che per governare si devono leggere solo i giornali che parlano bene dell'azione del governo: «Non leggete i giornali - ha detto Berlusconi - che soprattutto nei titoli raccontano che tutto sta crollando. Le crisi ci sono sempre state ma poi finiscono». Il pessimismo, secondo il premier è del tutto ingiustificato dal momento che il sistema bancario è solido. «Il 10 ottobre dello scorso anno ho annunciato agli italiani che il governo non avrebbe fatto fallire le banche e così è stato. Non c'è banca che ha avuto bisogno del contributo dello Stato e per far sì che le banche possano continuare a fare il loro mestiere, il governo ha messo a disposizione 150 miliardi di euro di liquidità per il sistema imprenditoriale». Poi il premier ha annunciato che continuerà l'opera di digitalizzazione della pubblica amministrazione con l'obiettivo di completare l'operazione entro il 2012. «Bisogna cambiare il Paese e il sistema della Pubblica Amministrazione, ammodernandola e collegandola alle imprese. Non è facile, ma s'ha da fare». La macchina dello Stato è «pletorica, burocratica, antiquata e costosissima». La conferma? «I tempi lunghissimi delle operazioni. I cittadini impiegano 18 giorni a famiglia per espletare le pratiche burocratiche, e viene ancora archiviata troppa carta. La digitalizzazione è anche un modo per combattere la corruzione». Sarà un avvio di settimana intenso per il premier che oggi incontrerà i deputati e i senatori del Pdl riuniti in Assemblea in vista del Congresso del 27 marzo. In serata cenerà con il presidente del Senato Renato Schifani e domani con il presidente della Camera Gianfranco Fini. L.D.P.