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Formigoni: «Possiamo partire già prima dell'estate»

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{{IMG_SX}}«Si può partire anche prima dell'estate. Anzi, si deve partire subito». Roberto Formigoni vorrebbe che il consiglio dei ministri con all'ordine del giorno il piano edilizia si svolgesse domani mattina. Lui, il governatore della Lombardia, è già pronto. Presidente, perché ritiene che il piano Berlusconi sarebbe positivo? «Perché l'edilizia è un settore moltiplicatore».  Moltiplicatore? «Moltiplica i suoi effetti non solo direttamente ma anche sull'indotto. E non solo, visto che le ristrutturazioni consentono di avere anche città più belle. Dunque, aiutare l'edilizia significa anche rimettere in moto il Paese. O almeno fare in modo che possa ripartire». Ma perché gli italiani, in un fase di crisi, dovrebbero investire sulla casa? «Proprio perché c'è la crisi. Investire in Borsa in questo momento non mi pare abbia reso molto. La casa è di quanto più caro hanno gli italiani, il 70-80% possiede le mura entro le quali abita».  E allora? «E allora investire sulla propria casa significa intanto investire sul proprio bene, su qualcosa che poi resta a te. Poi è l'occasione per rendere migliore la propria casa, aggiungendo magari la stanza in più che ti serve». Presidente, proviamo ad entrare nel merito. Sulle cubature, per esempio: di quanto si potrebbero aumentare? «Voglio fare una premessa. A decidere sarà il governo, a quanto sembra il Consiglio dei ministri interverrà nella prossima riunione, forse venerdì. Sarebbe più corretto che una prima indicazione arrivi proprio dal governo». D'accordo, e il suo parere? «Dipende molto dalle aree, dalle zone dove si interviene. Non credo che si possa stabilire un parametro uguale per tutti». L'ipotesi più accreditata potrebbe essere quella del 20% di cubature in più. «Mi sembra una soglia media giusta. Ma tuttavia immagino che il governo stia pensando a un intervento molto modulato. Ovviamente non si può applicare una soglia uguale nei grandi e nei piccoli centri. Oppure in quelli con grande densità di cemento piuttosto che in mezzo alla campagna». Dove è molto costruito ci saranno poche possibilità di edificare ancora? «Penso proprio di sì».  E sull'ipotesi di poter avviare i lavori solo con una perizia giurata? «L'obiettivo è sburocratizzare. Togliere impedimenti. Liberalizzare. Liberare risorse. Come e con quali strumenti, ripeto, deve essere il governo a stabilirlo». Le prime indiscrezioni sul provvedimento hanno sollevato molte obiezioni da parte dei suoi colleghi presidente di Regione di centrosinistra. Che cosa si sente di consigliare loro? «Innanzitutto di considerare che il testo del governo definirà la cornice generale, offrirà la possibilità alle Regioni di decidere. Non c'è alcuna imposizione. E poi, questo è un provvedimento che aiuta i cittadini, che mira ad assistere i singoli, la stragrande maggioranza proprietari delle loro case. Ascoltino quello che dicono i loro elettori». Senta, il segretario del Pd parla di mano libera ai cementificatori. Sarà così? «Assolutamente no. Posso parlare di quello che faremo in Lombardia. Avremo sicuramente delle regole molto rigide. Ci saranno controlli molto intensi. E chi sbaglierà sarà pesantemente bastonato. Bastonato, ha capito?».  Chiarissimo. E quindi? «Stabiliremo delle sanzioni molto dure». Presidente, che tempi ci vorranno affinché il piano diventi operativo? «Ora aspettiamo il provvedimento del governo, dopo si aprirà la trattativa con le Regioni e dopo ancora noi apriremo il tavolo con i Comuni». Si finirà alle calende greche? «Macché, tre mesi. Prima dell'estate si potrà mettere mano alla cazzuola. Almeno in Lombardia, ma io mi auguro in tutta Italia». Ultima considerazione, stavolta politica. L'Udc si dice pronta a votare il testo, che cosa ne pensa? «L'Udc naturalmente dovrebbe essere nel centrodestra. Mi auguro che si possa cominciare un percorso. E qui mi fermo, non voglio aggiungere altro».

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