Il Fmi: gli Stati pensino a nuove misure di rilancio
Loafferma il Fondo Monetario Internazionale, secondo il quale a causare la crisi in atto è stato «il fallimento della disciplina di mercato». «Data la debolezza prevista per l'economia mondiale per i prossimi due anni, andrebbe esaminata la possibilità di mettere a punto ulteriori misure di rilancio al di là di quella già annunciate», si legge in un rapporto del Fmi. Secondo il direttore degli affari fiscali del Fondo, Carlo Cottarelli, «la prima considerazione» che gli Stati dovrebbero fare è lo stato di salute della loro economia e delle loro prospettive di crescita. «Più l'economia è debole — aggiunge — più i Paesi dovranno fare per sostenerla e rafforzarla». In uno scenario ideale, in cui i piani di stimolo sono sostenuti da una politica monetaria flessibile e i mercati finanziari sotto pressione sono sostenuti dai singoli Stati, «ogni dollaro speso in investimenti pubblici potrebbe — scrive il Fondo — far aumentare il Pil di tre dollari». Altre manovre di stimolo — ribadisce Cottarelli — potrebbero essere necessarie visti «i rischi al ribasso per le prospettive economiche». Le risorse per questi progetti — suggerisce il Fmi — dovrebbero essere reperite con l'attuazione di riforme strutturali e non solo dal ricorso a prestiti, che rischia di far aumentare i dubbi sulla solvibilità dei Paesi con il rischio di una «reazione negativa» sui mercati. Nel valutare la possibilità di nuove misure di stimolo — suggerisce il Fmi — è necessario comunque tenere sotto controllo i conti pubblici, anche attraverso riforme cruciali quali il sistema sanitario e pensionistico. I paesi del G20 dovrebbero tenere sotto osservazione il proprio debito pubblico, previsto in aumento, così da evitare la possibilità di «reazioni avverse dei mercati».