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La Ue non cambia linea: no a politiche protezionistiche

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Nessun cambiamento di regole per entrare nell'euro. Questa la ricetta per contrastare la recessione uscita dal vertice straordinario dei 27 leader dell'Ue a Bruxelles. Il premier ceco, Mirek Topolanek, presidente di turno, e il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, hanno sottolineato come dal vertice è emersa «un'Europa senza frontiere ma con regole e principi comuni», che si tradurranno in proposte concrete nel prossimo Consiglio Ue del 19 e 20 marzo prossimi. Dunque dai leader è arrivato l'impegno a evitare misure di carattere protezionistico, non ritenute la giusta risposta all'attuale crisi. Obiettivo è invece far prevalere «uno spirito di solidarietà» nei confronti dei Paesi più in difficoltà. In quest'ottica non è passata l'idea di un piano speciale per aiutare i Paesi dell'est, come proponeva l'Ungheria che chiedeva per le capitali Ue dell'ex blocco sovietico un sostegno finanziario pari a 160-190 miliardi di euro. I leader dell'Ue hanno invece scelto di proseguire con un approccio comune a tutti i Paesi dell'Ue, con l'Ecofin che ogni volta dovrà valutare «caso per caso» la situazione degli Stati in maggiori difficoltà.

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