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L'America della Obanomics, infatti, non più una terra ...

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Colpire i ricchi è facile, popolare, anche molto demagogico. Ma pone le premesse per una distruzione di quel sistema di incentivi di cui ogni economia sana ha bisogno, se vuole assicurarsi solide basi e garantire buone condizioni a tutti: a partire dai ceti più deboli. Il guaio è che i nuovi orientamenti dell'America obamiana siano destinati a fare molti proseliti pure in Europa, dove una gran parte della classe politica sembra quasi non credere alle proprie orecchie quando sente parlare di nazionalizzazioni. Gli uomini di Stato, in effetti, sono solo contenti di sentirsi dire che devono aumentare il loro potere e dilatare il controllo che esercitano sull'economia. Anche se questo può produrre conseguenze devastanti. Speriamo che nel Vecchio Continente prevalga la prudenza. È sufficiente stare fermi e osservare che succede, perché non c'è bisogno di possedere chissà quali doti divinatorie per prevedere che un tale squilibrio nel rapporto tra Stato e mercato è destinato a causare molte sofferenze agli americani. Evitiamo di imitare i cattivi maestri d'oltre Atlantico e attrezziamoci ad affrontare un lungo inverno. Carlo Lottieri

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