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Bondi: "Lascio il ministero se serve al nuovo partito"

Sandro Bondi

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A ribadirlo, tracciandone le caratteristiche a meno di un mese dal congresso fondativo, sono gli esponenti di An e Forza Italia, azionisti di maggioranza del nuovo soggetto politico, nel corso di un convegno organizzato dalla fondazione Magna Carta. E a delineare il tracciato del futuro partito del centrodestra è, da Parigi, anche il presidente della Camera Gianfranco Fini che prende spunto proprio dall'esperienza francese dell'Ump di Sarkozy: "Dimostra - osserva il presidente di Montecitorio - che si può dare vita ad un grande rassemblement, molto attento ad alcuni valori di un moderno movimento di destra o di centrodestra". Intanto, a schiarire le idee sulla cornice culturale del Pdl ci pensa il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto: "Dovrà essere un partito laico, non confessionale, ma aperto al confronto con le riflessioni del mondo cattolico. Un partito - osserva ancora - caratterizzato da un vivace pluralismo culturale, con una grande attenzione alle tematiche territoriali". Nessun dubbio invece sulla forma che andrà ad assumere e su chi sarà la guida: Il Pdl "sarà presidenziale - precisa -guidato dalla leadership carismatica di Berlusconi ed usufruirà dell'apporto del presidente Fini". Per l'incontro della Fondazione Magna Carta, nella suggestiva chiesa di Santa Marta, sono arrivati tanti esponenti del Pdl. Oltre al ministro Bondi era presente anche il titolare del Welfare Maurizio Sacconi, e il vicecapogruppo del Pdl al Senato (nonchè padrone di casa) Gaetano Quagliariello. È lui ad affrontare, nel suo intervento, un punto cruciale, il perché del consenso elettorale ottenuto dal Pdl alle ultime elezioni: «Il centrodestra ha saputo interpretare i bisogni dei cittadini» mentre «il Pd - attacca il senatore - è rimasto indietro ed alla retorica del "ma anche"». A chi sventola la bandiera della Costituzione, poi, Quagliariello risponde che la Carta «originariamente non è nata come un totem, è diventata un mito intangibile sinonimo di antifascismo solo dopo che De Gasperi e il centrismo furono liquidati e i partiti assunsero il ruolo di fulcro del sistema politico» e «contro la verità storica del periodo in cui la Costituzione fu scritta si consolidò una lettura pubblica della storia d'Italia tutta orientata a sinistra». Un invito a non essere più subalterni alla «presunta superiorità intellettuale della sinistra» arriva da Maurizio Gasparri: «Noi - sottolinea - siamo gli interpreti della grande tradizione italiana e facciamo un'operazione che deve durare decenni e decenni». Ecco perché avverte anche Sandro Bondi: «Un partito senza radici culturali non ha futuro». Nodo ancora da sciogliere è invece l'organizzazione interna del nuovo soggetto politico. È lo stesso ministro dei Beni Culturali a porre la questione spiegando che l'ipotesi di un triumvirato (di cui ne farebbero parte oltre a Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini) non è all'ordine del giorno. «A decidere - precisa - sarà il partito». L'ex coordinatore azzurro ribadisce la disponibilità ad assumere un impegno politico all'interno del Pdl lasciando contemporaneamente l'incarico al ministero. Tra i contrari al triumvirato c'è anche Gianfranco Rotondi, leader della Democrazia cristiana per le autonomie, convinto che il congresso del Popolo della Libertà debba eleggere un segretario.  

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