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Anche il Giappone sotto effetto crisi la Sony azzera i vertici, arriva Stringer

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L'ultima tornata di dati macroeconomici di gennaio segnala che il Giappone è in recessione sempre più profonda: «Non c'è dubbio che l'economia stia peggiorando», commenta il super ministro delle Finanze, Kaoru Yosano. «Dobbiamo accelerare e rendere effettivi il prima possibile le misure di stimolo della legge finanziaria», aggiunge nel giorno in cui la Camera Bassa ha approvato il budget 2009-2010 della cifra record di 88.500 miliardi di yen (710 miliardi di euro) e il premier Taro Aso appare più in bilico. Il tracollo del 10% della produzione industriale (dopo il -9,8% di dicembre) è il peggiore mai segnato su base mensile, mentre quanto al dato annuale, il tonfo vale una riduzione di quasi un terzo (-30,8%). Il fenomeno, ha spiegato il ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria, è legato ad auto e semiconduttori, i settori che sembrano pagare di più la crisi. Il «gaijin» prende i pieni poteri al vertice della Sony. Howard Stringer, lo «straniero» che guida il colosso giapponese dell'entertainment e dell'elettronica dal 2005, indossa ancora l'elmetto e si prepara a combattere la battaglia «per modernizzare e trasformare il gruppo». Gallese di nascita, ma americano di adozione tanto da servire in Vietnam nella Us Army, il top manager di 67 anni parla senza mezzi termini di una cura da cavallo necessaria «per accelerare l'attuazione della sua strategia».

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