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Quelli che dicono sempre no

La manifestazione Cgil

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Se mercoledì quattro Regioni avevano espresso la loro contrarietà ad ospitare le nuove centrali (Lazio, Puglia, Alto Adige, ieri si sono aggiunte anche Basilicata e Marche) ora si fa sentire anche il nuovo governatore, l'unico di centrodestra. A Cappellacci viene chiesto se è vero che sia nell'isola, e precisamente nella piana di Oristano-Arborea, uno dei siti che potrebbe ospitare una quattro centrali nucleare in Italia previste nell'accordo con la Francia: «Dovrebbero passare sul mio corpo prima di fare una cosa simile». Quindi afferma: «Berlusconi manterrà la promessa fatta». Torna a strillare il Wwf: «Il ritorno all'energia nucleare non permetterà di ridurre la bolletta elettrica degli italiani». E cita un rapporto dell'agenzia Moodys, del maggio 2008, secondo cui la realizzazione di nuovi impianti nucleari avrebbe costi molto superiori ai 7.000 dollari a kW. Non può mancare Greenpeace: «Meglio rinnovabili e efficienza energetica che, oltre a benefici ambientali, insieme potrebbero portare a 200.000 posti lavoro». Attacca l'Italia dei Valori che con Domenico Scilipoti sostiene che «dati alla mano, specifici studi di settore indicano la crescente pericolosità delle centrali nucleari di nuova generazione». E su una linea simile si schiera anche Fabio Rampelli, deputato ecologista del Pdl: «Nessuno ce l'ha con Imperia, bellissima città della riviera ligure, né con Scajola, uno dei più attivi, preparati e coraggiosi ministri del governo italiano, ma occorre precisare che la quasi totalità del territorio nazionale è a rischio sismico e la presenza di catene montuose e coste si spalma sull'80 per cento della penisola. Se aggiungiamo le grandi pianure e le ampie zone collinari dove imperversa l'agricoltura di qualità il quadro è completo. I dinieghi a ospitare centrali, che giungono come dardi dalle regioni, dimostrano queste preoccupazioni». Rampelli, parlamentare romano, chiede perciò di puntare sugli impianti di quarta generazione. E proprio nel Lazio si sviluppa una piccola zuffa politica. Il presidente della Regione Marrazzo risponde a Scajola: «Non si tratta di discutere sui "no" di ieri, ma di guardare cosa succede oggi nel mondo, magari cercando di capire in che direzione va. L'Italia ha scontato l'incapacità negli anni nel perseguire una politica energetica coerente, con obiettivi a lungo termine». Attacca Pallone (Pdl): «È un no assurdo». In serata il ministro per lo Sviluppo Economico risponde a tutti: «Oggi tutti i Paesi del mondo si stanno orientando in questo senso, anche coloro che non avevano fatto una scelta nuclearista: importanti ecologisti si sono pentiti e l'ex Direttore di Greenpeace ha dichiarato che l'unica possibilità è il nucleare».

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