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La "ricreazione" arriva alla Camera

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Le pause, una sorta di "ricreazione" istituzionalizzata, sono state introdotte con l'argomentazione che i deputati, con il nuovo sistema di votazioni "anti-pianisti" (che, è stato confermato, entrerà in vigore il 9 marzo), dovranno passare molto più tempo in aula: è sembrato giusto, ha spiegato il capogruppo dell'Udc Michele Vietti, concedere un "break" ai parlamentari "per fare qualche telefonata, ricevere una persona. o semplicemente andare in bagno". Ci saranno dunque: una pausa il martedì (quando le votazioni cominciano alle 14) dalle 17 alle 18; due pause il mercoledì dalle 11 alle 12 e dalle 18 alle 19; e una pausa il giovedì, dalle 11.30 alle 12.30. C'è poi il problema dei deputati che ancora non hanno provveduto a farsi prendere le impronte digitali necessarie per il funzionamento del nuovo sistema di voto (in cui il tasto entra in funzione solo se viene riconosciuta l'impronta del deputato). A quanto ha riferito Vietti, sarebbero circa 200 i deputati che mancano all'appello. Di fronte alle rimostranze del rappresentanze dell'Udc ("sappiamo che il nuovo sistema è su base volontaria, ma un conto è se c'è qualche singolo caso di deputato che non aderisce al nuovo sistema, un altro se c'è una resistenza organizzata") Fini si sarebbe detto sicuro del fatto che entro il 9 marzo, giorno in cui partirà il nuovo meccanismo "anti-pianisti", il grosso dei deputati avrà lasciato le proprie impronte.  

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