Bioetica, Rutelli contro tutti
Stavolta hanno proprio passato il segno. Il quotidiano comunista ha sbattuto la sua foto in prima pagina con titolo a caratteri cubitali: «Esecutore testamentario». Più sottile Concita De Gregorio: piccola foto in prima pagina («Testamento biologico, Rutelli non segue il Pd») e ampio spazio all'interno («Rutelli e i teodem dividono il Pd»). Troppo. Così l'ex leader della Margherita non ci sta, convoca una conferenza stampa e spara a zero. «Sono veramente incavolato - esordisce - per l'alterazione sistematica delle mie posizioni, soprattutto per quanto riguarda il testamento biologico. Il mio partito ha dato pari dignità alle posizioni che vogliono contribuire alla ricerca di una soluzione. Ora deve garantire che questa pari dignità ci sia effettivamente e non diventi disparità». Insomma, Rutelli non ci sta a passare per uno che rompe, strappa. Per uno che lavora contro il partito o, peggio ancora, è pronto a fare le valigie e accasarsi dalle parti dell'Udc di Casini. E se poi gli attacchi arrivano dal «giornale del Partito Democratico» c'è anche l'aggravante del fuoco amico. In fondo, spiega, «io ho fatto il mio dovere di parlamentare, ho presentato emendamenti per trovare soluzioni. E invece le mie posizioni sarebbero o eteroguidate da poteri esterni oppure finalizzate a guidare una scissione. Questo è intollerabile, falso e deve cessare. Il Pd dovrebbe attivarsi per evitare che questo avvenga. A meno che su alcune materie ci sia una linea obbligatoria, bulgara». Difficile non pensare che, dietro le parole dell'ex leader Dl, non si nasconda un velato messaggio al neosegretario Dario Franceschini che, anche ieri, ha provato in tutti i modi a compattare il partito. Invano. La riunione con i membri della commissione Sanità di Palazzo Madama finisce con il capogruppo Dorina Bianchi che ribadisce che non firmerà gli emendamenti del Pd e Franceschini che, non senza imbarazzo, commenta: «Capisco che c'è una passione a rappresentare su ogni tema una spaccatura del Pd. In realtà c'è una posizione largamente unanime in 14 punti su 15 della legge sul testamento biologico». Quanto poi alle dichiarazioni di Rutelli il neosegretario assicura: «Le sue posizioni vanno fino in fondo rispettate, perché hanno totale legittimità vi inviterei a smetterla di leggere, ad ogni dichiarazione su un tema così delicato, in cui uno risponde alla propria coscienza, chissà quale manovra politica. Non è corretto e non è onesto». Sarà, ma mentre Franceschini descrive il suo mondo ideale, Pdl e Udc lodano Rutelli e al Nazareno ci si interroga sul perché, in un momento così delicato per il partito (ieri un sondaggio di Luigi Crespi ha ipotizzato un Pd al 22%) l'ex leader Dl abbia voluto lanciare una battaglia così dura. «Sta solo cercando di capire - spiega un deputato vicino all'ex sindaco di Roma - se c'è ancora spazio per lui nel Partito Democratico». Anche se è escluso che da questo possa derivare una scissione, almeno fino alle elezioni europee. Dopotutto l'anima rutelliana del Pd sembra essere profondamente divisa tanto che i ben informati assicurano che difficilmente Linda Lanzillotta e Paolo Gentiloni seguiranno Francesco nel viaggio verso l'Udc. Per ora, quindi, meglio concentrarsi sulle candidature in vista delle amministrative e delle europee. Rutelli può contare sul candidato sindaco di Firenze Matteo Renzi (anche se si vocifera che i rapporti tra i due si siano da tempo interrotti) e su una pattuglia di tre eurodeputati uscenti (Gianluca Susta, Fabio Ciani e Andrea Losco). La trattativa non è ancora iniziata ma, nell'attesa, meglio tenere alta la tensione.