Testamento biologico, l'ira di Rutelli
Com'era prevedibile, non è certo un esordio soft quello di Enrico Franceschini alla guida del Pd. La prima grana che il neosegretario si trova ad affrontare è il disegno di legge sul testamento biologico, all'esame della commissione Sanità al Senato, su cui il partito è spaccato. Stamani Franceschini ha incontrato nella sede del partito i capigruppo di Camera e Senato, Anna Finocchiaro e Antonello Soro. E nel pomeriggio, alle 16,30, parteciperà a Palazzo Madama alla riunione con i componenti del gruppo Pd in commissione Sanità. Al segretario spetterà il difficile compito di individuare una linea unitaria sul nodo dell'alimentazione e idratazione artificiale, contenuto in un emendamento non condiviso da alcuni senatori. La prima a 'smarcarsi' dal documento unitario del Pd firmato dalla capogruppo Anna Finocchiaro è stata ieri Dorina Bianchi, che da poco ha ricevuto da Ignazio Marino il testimone della guida dei senatori democratici della commissione Sanità. Poi è arrivata la 'terza via' proposta da Francesco Rutelli, che pur non firmando l'emendamento del Pd, ha proposto una mediazione presentando a sua volta quattro emendamenti in cui si apre uno spiraglio alla valutazione del medico e della famiglia nei casi particolarmente gravi. E Rutelli oggi è andato su tutte le furie per come sono state "strumentalizzate", ha detto, le sue posizioni. "Sono veramente incavolato, arrabbiato, amareggiato per l'alterazione sistematica delle mie posizioni", ha detto, "non voglio passare per uno che strappa, rompe, divide e peggio persegue secondi fini e strategia politiche di scissione o che rispondano a poteri esterni alla politica come ad esempio il clero. In particolare, ha attaccato l'Unità: "Dovrebbe essere il giornale del Pd e riconoscere pari dignità a tutte le posizioni non distorcendo in modo fazioso le mie".