Dario chiede: «Basta interviste»
Domenica il più gettonato è stato Parisi che ha tuonato contro il neoleader in ben due interviste. Una a La Stampa dove dice: «Ricordiamoci che era il vice di Veltroni e non ho sentito da parte sua nessuna presa di distanza dal suo predecessore. Siamo passati dal "ma anche" al "sì però"». L'altra a Il Giornale: «Vedo il rischio di un ritorno agli antenati. Ma non a Ds e Margherita, più indietro, a Dc e Pci». Il Quotidiano Nazionale invece ospitava il senatore Enrico Morando: «Come si può uscire da una crisi come la nostra senza un confronto politico?», il tutto mentre la teodem Paola Binetti attaccava il leader su Il Riformista: «Mi ha delusa. Uno che viene dalla Dc non può dedicare a un tema come il testamento biologico così poco tempo». Rosy Bindi invece sceglie Il Messaggero per commentare il fatto che si sia scelta la via alternativa alle primarie per eleggere Franceschini: «L'assemblea ha deciso un percorso diverso. Credo che ci sia il bisogno di spiegare ai nostri militanti il perchè della scelta». Mentre il candidato alle primarie del prossimo ottobre Pierluigi Bersani dalle pagine de Il Manifesto spiega: «In questo frangente non c'era altra possibilità per mettere in sicurezza il Pd», facendo "di necessità virtù" sulla figura di Franceschini. Cosa che riprende anche Colaninno sul nostro quotidiano: «In un momento normale non avrei approvato questa soluzione». Ieri invece il podio di presenze spetta a Vasco Errani una su L'Unità e l'altra su Il Messaggero. Due interviste nelle quali auspica un cambiamento di rotta all'interno del Pd. Ma sicuramente quella che rimarrà più indigesta a Franceschini e quella rilasciata a La Stampa da Matteo Renzi, il giovane candidato alla poltrona di sindaco di Firenze, che denuncia: «Non avrei votato Dario: se Veltroni è stato un disastro, non si elegge il vicedisastro per gestire la transizione». Un consiglio a Dario? Se il buongiorno si vede dal mattino, forse dovrebbe essere più incisivo quando dà le direttive ai suoi. Ale. Ber.