Berlusconi: "La Torino-Lione si farà"
È facile pensare che si sia tentato di liquidarmi politicamente per via giudiziaria, ma questo, ormai, appartiene al passato. Gli italiani lo hanno capito da tempo». Silvio Berlusconi, in una intervista al quotidiano francese «Le Figaro» è tornato sul tema della riforma della giustizia, spiegando che si tratta di una «macchina che deve recuperare efficienza e credibilità». «Succede — ha sottolineato il premier — che gli stupratori vengano messi in libertà, mentre i cittadini perbene non riescono a ottenere un verdetto in tempi utili. Manca la certezza della pena. La giustizia, di fatto, è negata. Il nostro obiettivo è quello di accelerare i processi e semplificare i riti. Spesso, per un eccesso di discrezionalità e legami troppo stretti tra giudici giudicanti e accusa, non sono garantiti i diritti della difesa». Poi, rispondendo indirettamente a Dario Franceschini che lo ha accusato di calpestare la Costituzione, ha spiegato il suo impegno in politica: «Io - dice il presidente del Consiglio - l'ho interpretato e lo interpreto come un servizio al mio Paese. Ero il più invidiato imprenditore italiano. Ho deciso di impegnare tutto me stesso per preservare il mio Paese da un'ipotesi comunista e da un futuro incerto e confuso. Ho messo a disposizione degli italiani le mie capacità e le mie esperienze. Sto presiedendo il mio terzo G8. Non credo che ne presiederò un quarto, ma l'Italia è una democrazia, non una monarchia, quindi le date dei passaggi di potere non le decido io. Sono gli italiani a deciderle, ogni cinque anni, con il voto». Infine un passaggio sulla Torino-Lione: «Si farà. Intendiamo accelerare il lavoro per completare il Corridoio 5».