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Con un discorso furbissimo Franceschini ha messo in soffitta ...

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Dipenderà tutto dalle elezioni amministrative ed europee, ma qui il metodo Veltroni può aiutare il suo successore. I sondaggi sono diventati un'arma micidiale di lotta politica. Oggi i rilevamenti di opinione dicono che il Pd è un partito intorno al 23-25%. Se Franceschini prenderà di più, anche poco di più, dirà di aver salvato il partito come fece Veltroni quando, con poco più del 32%, affermò di aver vinto le elezioni che hanno incoronato Berlusconi. La vera incognita per Franceschini è la scissione silenziosa che sta dissanguando il Pd. La metà e oltre dei delegati che non si sono presentati alla Nuova Fiera di Roma rappresentano l'avanguardia del popolo dei delusi di sinistra. Se questa tendenza sarà confermata, la prospettiva del Pd è quella di un rapido logoramento e una fine ingloriosa. Se Franceschini convincerà anche solo una parte di loro a investire di nuovo sul Pd costruirà la leva con cui cercherà di sollevare il suo mondo. La segreteria Franceschin sarà veltronianamente molto appariscente. Cercherà di contendere a Di Pietro il primato dell'antiberlusconismo. I discorsi parlamentari di Franceschini più applauditi sono stati quelli in cui si contrapponeva al Cavaliere. Per il resto il nuovo segretario lancerà, al di là delle frasi ad effetto, messaggi tranquillizzanti alle correnti. Darà agli ex popolari la sensazione di aver vinto un terno al lotto, concederà a D'Alema e agli ex Ds quello spazio che possa consentire loro di dire che il Pd si è spostato più a sinistra. La vera incognita è l'alleanza fra ex-veltroniani delusi e prodiani di Arturo Parisi. Verrà da loro più che da Rutelli la guerra frontale in nome delle primarie. Tutti i big del partito saranno rassicurati, per ciascuno di loro ci sarà un pezzettino di potere in più e si allontanerà la resa dei conti con il popolo delle democrazia diretta. Anche la periferia si avvantaggerà di una direzione debole che non si immischierà nelle beghe locali, un po' per disinteresse un po' per calcolo. Democristianamente Dario Franceschini costruirà una rete di rapporti e di convenienze che spingeranno tanti a pensare che il «traghettatore» può continuare nell'impresa. Per Rutelli la segreteria Franceschini significa avere le mani libere per coltivare alleanze e future convergenze centriste. Per D'Alema si allontanerà il rischio di ereditare direttamente, o per interposta persona, un partito ridotto ai minimi termini. Ad ottobre poi si vedrà, anche perché chi l'ha detto che ad ottobre si faranno davvero le primarie?

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