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Il Cav difende i decreti: "In aula tempi lunghi"

Silvio Berlusconi

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Silvio Berlusconi torna a rivendicare il diritto dell'esecutivo all'uso della decretazione d'urgenza prendendo spunto dal varo del dl che contiene misure contro la violenza sessuale, parte delle quali — denuncia il premier — pur essendo state varate in uno dei primi Cdm, attendono ancora di superare l'iter legislativo. Dopo le tensioni con il Quirinale, in parte appianate grazie alla colloquio di qualche giorno fa con Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio dunque torna sul delicato tema dell'equilibrio fra l'organo legislativo, il potere esecutivo e il Colle. Segno che, dopo la vittoria in Sardegna, il Cavaliere non intende cedere di un millimetro dalla sua linea. Il clima nel Paese verso il governo è positivo, ha spiegato ai ministri nel corso del Cdm, secondo quanto riferito da alcuni presenti. Dobbiamo continuare su questa strada, ha aggiunto, sottolineando che compito del governo è dare le risposte che i cittadini si attendono, e di farlo in tempi rapidi. Sul filo di questo ragionamento il premier si è lamentato per le assenze dei parlamentari: giovedì al voto sul milleproroghe ne mancavano una sessantina, ha ricordato, e non possiamo permetterci ritardi in un iter che è già abbastanza farraginoso. Da tempo Berlusconi insiste sulla necessità di modificare i regolamenti parlamentari per snellire la macchina legislativa. E ora che sente il Paese dalla sua parte non vuole perdere consensi per colpa di quelli che più volte ha definito i lacci e laccioli della politica. Concetti che, in tono diverso, ha ripreso anche in conferenza stampa. Fedele alla linea di voler andare personalmente davanti alle telecamere per illustrare i provvedimenti del governo, ha premesso: «Vorrei sottolineare che il governo può utilizzare la decretazione di urgenza a seguito del clamore suscitato dai recenti episodi». La linea del Quirinale in merito è chiara: bisogna limitare l'uso della decretazione ai casi di necessità e urgenza. E la risposta del premier è altrettanto chiara: i dl sono indispensabili davanti alle lungaggini parlamentari. Alcune norme, ha detto infatti Berlusconi, sono state inserite nel decreto perché erano state «consegnate al Parlamento, ma i tempi che le Camere impiegano per approvare queste norme si dichiarano da soli». Ecco perchè, ha concluso, la decretazione d'urgenza è uno strumento «essenziale» affinchè «un governo possa intervenire tempestivamente, legiferando con norme che immediatamente siano applicabili e quindi possano consentire dei risultati nelle situazioni che si manifestano e che richiedono provvedimenti tempestivi».

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