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Marcegaglia replica a Scajola: "Non siamo corvi"

Emma Marcegaglia

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Ha una camicetta candida e fa dell'ironia, la Marcegaglia per rispedire al mittente l'accusa di «diffondere il pessimismo». A chi l'accusa di essere negativa dice che anzi è forse l'unica a «credere che a fine 2009 ci sarà qualche miglioramento». Quanto alle critiche di Scajola in merito agli scenari diffusi da Confindustria, la leader degli industriali ha rivendicato la validità delle previsioni formulate dal Centro Studi di viale dell'Astronomia, definito da lei «autorevole e riconosciuto da tutti». «Le nostre previsioni - ha sottolineato - sono assolutamente in linea con quelle di altri istituti internazionali: qui non si tratta di diffondere pessimismo, ma di fare le previsioni in base a come sono i dati attuali». Poi ha ribadito l'invito al governo a «fare di più» per superare la crisi, pur nel riconoscimento che «sugli ammortizzatori sociali un risultato positivo è stato fatto». «Non credo - ha detto la Marcegaglia - che per risolvere la crisi serva l'ottimismo, e nemmeno il pessimismo, ma una serie di azioni concrete e veloci su alcuni punti». E siccome, riconosce che non si possono fare manovre da 50 miliardi, chiede di «individuare due o tre punti essenziali su cui stanziare un po' di soldi da spendere subito» e contemporaneamente lavorare sulle politiche strutturali «come le pensioni e il taglio della spesa pubblica improduttiva».  A stretto giro è arrivata la risposta di Scajola. La Confindustria chiede di fare di più? «Ci dicano come» replica a tono il ministro. «Abbiamo già fatto uno sforzo molto forte e significativo. Nell'insieme è stato fatto il possibile in una situazione difficile: si fa quello che si può». Scajola è anche tornato sulle previsioni pessimistiche della Confindustria: «Non amo le polemiche. Constato che ogni volta che le istituzioni internazionali formulano delle previsioni, la Confindustria ci carica uno 0,5% in più». Ma davanti a una situazione di difficoltà economica dell'Italia e mondiale che «ci preoccupa», ha detto ancora il ministro, «anche un atteggiamento psicologico di fiducia aiuta».

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