Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Pd con Franceschini fino alle europee

L'abbraccio tra Veltroni e Franceschini

Il premier: "A casa anche il successore"

  • a
  • a
  • a

Ma c'è anche chi, come il giovane Matteo Renzi, candidato a sindaco di Firenze a Dario Franceschini non fa sconti: «Se c'è Veltroni, poi lui se ne va e mettiamo il suo vice, allora non capisco perché se ne sia andato Veltroni». Per il momento però, nella situazione di estrema confusione che regna in casa dei Democratici, quella di Dario Franceschini segretario reggente fino al prossimo congresso in autunno pare essere la soluzione che convince i più. Decisione che verrà presa nell'assemblea del partito che si svolgerà sabato. Ieri però è spuntato in alternativa anche il nome di Piero Fassino. Candidatura lanciata dalla «Velina Rossa» di Pasquale Laurito: «In questo momento — scrive — l'unica personalità che potrebbe guidare la fase prima del congresso è Piero Fassino». La premessa è che «le mezze misure non servono» ed «è necessario creare le basi per andare ad un congresso vero». Ma se si vuole arrivare ad una reggenza per pochi mesi, aggiunge la «Velina Rossa», il reggente «non può essere Franceschini come se l'attuale vicesegretario non fosse stato anche lui responsabile della politica battuta dagli elettori». L'ipotesi di un reggente fa comunque comodo anche a chi ambisce a prendere il posto di Veltroni. Come Pierluigi Bersani e Enrico Letta. Nessuno dei due ha infatti voglia di prendere in mano il Pd alle soglie di una sconfitta quasi annunciata alle europee. Meglio, è il ragionamento, aspettare, passare il momento di estrema difficoltà mettendo tutto in mano a una «traghettatore» e poi in autunno, con il congresso, provare a farsi eleggere. Quella di ieri è stata una giornata densa di riunioni, anche all'interno delle stesse correnti che animano il Pd e nelle quali convivono opinioni diverse. L'ipotesi di Franceschini ha il vantaggio di «congelare» la situazione fino all'autunno. Con il rischio però che, se l'ex esponente della Margherita dovesse riuscire a ottenere un buon risultato alle elezioni europee sarebbe poi difficile convincere il partito a cambiare di nuovo segretario pochi mesi dopo. E in più Franceschini avrebbe in mano anche il «potere» di fare le liste elettorali per l'europarlamento. Per questo c'è chi spinge per fare un congresso subito, ascoltando soprattutto le esigenze che vengono dalla base. E dai volti più giovani del partito. Come Matteo Renzi. «L'attuale gruppo dirigente del Pd ha oggettivamente prodotto un disastro - ha commentato in una intervista a Radio 24 - Abbiamo un gruppo dirigente che per due anni si è preoccupato più di parlarsi a mezzo stampa, che non di affrontare i temi veri, le questioni reali che attanagliano la vita delle persone. E in questo senso hanno prodotto un distacco oggettivo tra le passioni e gli entusiasmi, di cui il Pd è comunque ricco, e un gruppo dirigente che, selezionato senza preferenze, sempre più lontano dalla realtà delle persone, ha oggettivamente prodotto un disastro».

Dai blog