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Di Pietro: "Vigilanza, nuova spartizione"

Antonio Di Pietro

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"Nella nomina del nuovo Cda Rai, ritengo sia stata fatta una cosa sconcia". Lo ha detto Antonio Di Pietro, a Omnibus su La7, e ha aggiunto: "Se tu mandi al Coda Rai ex parlamentari, trombati della vecchia politica, sodali di partito, se non d'ombrellone e te li spartisci tra maggioranza e opposizione, hai fatto un inciucio di comunicazione. Se si mettono d'accordo maggioranza e opposizione, allora nel paese l'opposizione non c'è più. Io mi sento meno opposizione e piu' resistente. Io non credo che in questo momento ci sia una maggioranza al governo, io credo che ci sia una dittatura in costruzione e una resistenza in azione". Con il voto di ieri sera che ha eletto il nuovo Cda della Rai si e' perpetrato un vero e proprio "omicidio dell'informazione". Parla Antonio Di Pietro, in conferenza stampa a Montecitorio. "Contestiamo, deploriamo - ha scandito il leader dell'Italia dei Valori affiancato da Leoluca Orlando, Massimo Donadi, Beppe Giulietti e Pancho Pardi - l'ennesima spartizione lottizzatoria della Rai. Al di là delle chiacchiere su maggioranza e opposizione infatti, abbiamo potuto constatare che sulla gestione del 'poltronificio' italiano c'e' un partito unico, a maggioranza assoluta". E poi l'affondo sul Pd; "un segretario che lascia trova il tempo di scegliere i suoi consiglieri. Per le sue poltrone un Pd ormai inanimato rinuncia al ruolo di opposizione". Poi Di Pietro pone una serie di domande retoriche: "non si poteva rivedere la legge Gasparri? E soprattutto: non si poteva aspettare il parere della Corte Costituzionale sul caso Petroni e sulla possibilità che i governi possano nominare i consiglieri di amministrazione?". Insomma, per Di Pietro, "commissione di vigilanza e nomina del Cda sono stati due sequenze di delitti seriali che proseguira' con le nomine dei direttori generali e a cascata con le nomine degli altri dirigenti". Anche sulla eventuale riconferma di Claudio Petruccioli a presidente della Rai Di Pietro ha qualcosa da dire: "Non ne faccio una questione di persone, ma di metodo. Noi dell'Idv riteniamo che queste persone non debbano essere nominate in questo modo, con i partiti che scelgono i vicini di ombrellone. E' il metodo che non funziona, ma per il momento - scherza - non ho ancora la maggioranza relativa. Quando l'avro' mi comportero' di conseguenza".  

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