E Walter gioca l'ultima carta: congresso anticipato

{{IMG_SX}}Il tutto, spiega il senatore del Pd considerato molto vicino a Walter Veltroni, per «sgomberare il campo da ogni polemica» ed andare alle elezioni europee con un partito «rafforzato». In realtà la proposta di Tonini non è una novità, da tempo l'entourage del segretario spinge per un congresso che servirebbe a fermare un lento e inesorabile logorio. Ma Veltroni è sempre stato contrario. Colpa degli ex Ppi, la componente del Pd che fa riferimento a Giuseppe Fioroni e che, fino ad oggi, si è sempre opposta ad anticipare l'assise. Nelle ultime settimane, però, la situazione è cambiata e c'è chi pensi si tratti ormai dell'ultima possibilità per salvare la leadership di Walter. Con la discesa in campo di Pierluigi Bersani, infatti, il congresso è di fatto già iniziato. Tanto che Rosy Bindi, intervistata dal Messaggero, parla già del dopo-Veltroni e invoca «facce nuove». Così gli uomini del segretario sono tornati alla carica. La road map sarebbe serratissima ma non impossibile da attuare: congresso entro aprile, primarie entro maggio e, poi, un mese di campagna elettorale per le europee con un Pd completamente rinnovato e un segretario pienamente legittimato. La proposta di Tonini però, divide, il partito. Emma Bonino la considera un segnale del fatto che, difficilmente da come ipotizzato, un Pd in queste condizioni non può resistere fino alle europee. L'ulivista Franco Monaco, invece, ricordando che da tempo la sua componente invoca un congresso, la considera nient'altro che un «gioco tattico» per spiazzare Bersani. In realtà il mondo che si raccoglie attorno alla candidatura del ministro ombra dell'Economia appare tutt'altro che spiazzato. E se Massimo D'Alema spiega di non volersi occupare delle questioni interne al partito, il suo braccio destro Nicola Latorre avverte: «Se Tonini ritiene che si debba discutere, se ne discuta. Ma a ragion veduta». Critico, invece, Enrico Letta: «Vorrei che i vertici del partito anziché parlare con le interviste, se hanno delle proposte da fare le facessero nelle sedi preposte. C'è un continuo zigzagare che francamente non comprendo». E oggi, per Veltroni, si preannuncia un'altra prova della verità.