Carcere per chi pubblica intercettazioni da distruggere

Per questa nuova fattispecie di reato (finora punita con una contravvenzione), si prevede il carcere da uno a tre anni. La stessa sanzione è stabilita per la pubblicazione di intercettazioni «espunte» perché riguardanti terzi estranei alle indagini e «irrilevanti». Il primo dei due emendamenti, a prima firma di Deborah Bergamini (Pdl), prevede la reclusione da 1 a 3 anni per chi con volontà di dolo, pubblica intercettazioni per le quali sia stata ordinata la distruzione. Il secondo, a firma di Nino Lo Presti (anche lui Pdl), prevede la stessa pena per chi pubblica anche per riassunto o in parte atti e contenuti relativi a conversazioni o flussi di comunicazione riguardanti fatti e circostanze o persone estranee alle indagini di cui sia stata disposta l'espunzione.