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G7, Tremonti: "Serve fiducia"

Il ministro Tremonti

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Un «legal-standard» che sarà monitorato costantemente dal Fmi per evitare che si possa precipitare nuovamente in una crisi come quella attuale. Il G7 di Roma chiude i battenti dopo due giorni di dibattito durante il quale i ministri finanziari e i governatori dei 7 Grandi hanno ribadito il loro impegno «forte» contro la crisi, gettato le basi per riscrivere le regole, e rigettato collettivamente ogni ipotesi di protezionismo. Un appello al lavoro comune è arrivato anche dal segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, che al suo debutto in una riunione internazionale ha affermato: «È imperativo lavorare insieme per ristabilire le condizioni normali dell'economia e dei sistemi finanziari». Al termine dei lavori è stato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in qualità di presidente dei «grandi», a spiegare che «C'è in giro per il mondo un deficit di fiducia e anche un deficit di regole che forse è una delle principali cause della crisi». Per questo, ricordando Bretton Woods, il ministro ha invocato una nuova stagione: «Credo che il punto fondamentale sia l'impegno fortissimo su nuove regole per un nuovo ordine economico coerente con la struttura del capitalismo e del mercato globale». Bisogna inoltre «introdurre elementi di fiducia ed evitare che lo sviluppo non sia altro che la preparazione alla crisi successiva». Insomma, ha aggiunto il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, «la priorità è stabilizzare l'economia reale e i mercati finanziari» secondo tre linee di intervento: più liquidità, rafforzamento delle istituzioni finanziarie ed eliminazione degli asset tossici. Anche il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, presidente del Financial Stability Forum, è intervenuto sul tema: «Le regole sono riassumibili in tre punti, più capitali, più riserve e standard più rigorosi per i vigilanti». Insomma nuove regole comuni che andranno «dalla governance alla remunerazione dei manager». E nel ruolo di super-vigilante agirà il Fondo monetario internazionale che, insieme ai supervisori internazionali, sarà chiamato a garantire l'osservanza delle nuove regole. «In particolare - ha ricordato Draghi - il Fmi ha lo strumento del Fsap, ovvero visite che il Fondo fa nel Paese per assicurarsi che la struttura di controllo sia adeguata. Si pensa a controlli obbligatori per tutti coloro che aderiscono al Fondo». Poi Draghi ha spiegato che è importante a questo punto che le banche individuino ed eliminino tutti gli asset tossici per garantire la trasparenza del mercato: «Trasparenza significa che tutte le banche devono tirare fuori tutti gli asset tossici dai loro bilanci». Alla fine Tremonti ha anche fatto un accenno alla situazione economica nazionale ed internazionale fotografata dagli ultimi dati sulla crescita: «Stiamo entrando in una terra incognita e i numeri in questo caso sono congetture. Non bisogna presentare i numeri come realtà rivelate». D'accordo con lui Draghi anche se per il governatore il 2009 si porta dietro il peso di un anno molto negativo e che quindi, ribaltare le previsioni negative, è più difficile.

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