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Sciopero Generale della Cgil, cortei a Roma

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Manifestazione Cgil

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«Più diritti e salario, no alla precarietà». Questo lo striscione che ha aperto uno dei tre cortei che hanno attraversato Roma in occasione dello sciopero indetto dalla Fiom e dalla Funzione pubblica Cgil. In testa al corteo operai dell'Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco. A sfilare anche gli studenti. Traffico rallentato nelle zone toccate dai tre cortei che sono poi confluiti a Piazza San Giovanni per i discorsi dei leader sindacali. «L'Italia dei Valori ha aderito allo sciopero della Cgil, perchè il ruolo del sindacato è centrale in questo periodo difficile e perchè è necessario tutelare i diritti sociali ed i posti di lavoro». Così il capogruppo alla Camera dell'Italia dei Valori, Massimo Donadi. «Stiamo affrontando -prosegue Donadi- una crisi economica drammatica e servirebbe un atteggiamento responsabile da parte del governo, che sinora ha lavorato solo per rompere l'unità sindacale, che invece è una garanzia per i lavoratori. Da parte di Berlusconi e del suo esecutivo c'è stato un comportamento socialmente irresponsabile, che alimenta il conflitto in un momento difficile». «Sinora -conclude Donadi- il governo non ha fatto nulla, a parte spot malriusciti, per arginare gli effetti della crisi, i cui effetti saranno pagati soprattutto dai lavoratori, in particolare da quelli più deboli e meno protetti». Di tutt'altra opinione la Uil. "Lo sciopero Cgil è sbagliato. Non è ora di divisioni". Così Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, commenta la manifestazione indetta per oggi dal sindacato di corso Italia. "L'ulteriore calo del Pil certificato oggi dall'Istat - spiega Foccillo - e' il peggior risultato su base annua dal 1993 e fa il paio con quello del crollo della produzione industriale di alcuni giorni fa. Se a questi dati aggiungiamo quelli della Banca d'Italia relativamente ai conti pubblici che hanno visto registrare a novembre 2008 un debito record pari a 1686,5 miliardi di euro risulta evidente una sottostima nell'aggiornamento del contenuto del Patto di stabilita' e crescita e della situazione economica in generale". Per Foccillo "le misure sin qui predisposte con i vari decreti rischiano di essere non sufficienti ad un'economia nazionale molto malata". "Credo che il periodo di recessione che ci aspetta sarà più lungo e più drammatico di quanto previsto - aggiunge - anche perché il peggio deve ancora venire. Proprio per questo ritengo che lo sciopero della funzione pubblica Cgil e della Fiom sia sbagliato". "In questa situazione dobbiamo rompere gli indugi e fare qualcosa di maggiormente concreto - conclude Foccillo - e ciò può essere fatto solo se si ritrovano le ragioni del dialogo e del confronto e non dello scontro tra l'altro solitario".

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