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Telefonata con Obama, impegno comune contro la crisi

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Tre settimane dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, Barack Obama ha chiamato nel primo pomeriggio di ieri Silvio Berlusconi per un giro d'orizzonte con il premier italiano - e presidente di turno del G8 - sui principali dossier di politica internazionale, a partire dalla crisi economica globale, dal complicato scenario mediorientale e dall'Afghanistan, dove l'Italia ha confermato tutti gli impegni assunti. Una telefonata «molto cordiale» e «molto concreta», ha riferito subito dopo lo stesso Berlusconi. Durante la quale i due leader, farà sapere in serata Palazzo Chigi, «hanno concordato di restare in stretto contatto e di incontrarsi il più presto possibile». Con la volontà comune «di una forte collaborazione tra l'Italia e gli Stati Uniti per fronteggiare, insieme, le principali sfide globali». Riferisce chi gli ha parlato, Berlusconi è rimasto molto soddisfatto del colloquio, «favorevolmente colpito» in particolare dalla «concretezza» e dalla «preparazione» dimostrata dal neo inquilino della Casa Bianca, impegnato in questi giorni a far ripartire l'economia americana con un ampio piano di stimolo. La preoccupazione per una crisi senza precedenti dal dopoguerra è stata ovviamente il primo punto sul quale i due leader hanno cominciato a confrontarsi.

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