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Santa alleanza Rai-Mediaset per affossare Sky

Enrico Mentana

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E dunque, fine dei giochi. Però la voce che corre è: «Mentana piace ai manager di Sky Italia che gli hanno proposto di entrare nella squadra di Sky Tg24 per giocare una partita a tutto campo». Anche perchè in Mediaset il giornalista, si spiega, è sempre stato considerato «politicamente non allineato» e non vicino al Pdl. E dunque l'ipotesi più accreditata è che Mentana traslochi, con armi e bagagli, su Sky per continuare a fare quello che ha fatto fino a una settimana fa: Matrix in versione satellitare. Un settore-contenitore d'approfondimento (e forse anche qualcosa di più) da affiancare all'armata del Tg24 capitanata da Emilio Carelli. Ed ecco delinearsi, nel panorama della televisione italiana una vera svolta epocale: dopo il duopolio Rai-Mediaset e la successiva trasformazione nell'asse Raiset, la corazzata Sky (informazione+intrattenimento) entra nella mischia e s'attesta come terzo polo. È qualcosa di più di un'impressione: le entrate di Murdoch sono quasi sullo stesso livello di Rai e Mediaset. Ad esempio nel 2007 il giro d'affari messo su dalla rete satellitare tra abbonamenti, produzioni, pubblicità è arrivato a 2.347.000 di euro; i ricavi di Mediaset si sono attestati su 2.411.000, quelli della Rai su 2.739.000 (incluso il canone). Qual è la strategia di Murdoch per rosicchiare audience e pubblicità ai concorrenti? Ma la solita: sfilargli i big. L'operazione Fiorello è già andata in porto, quella Mentana potrebbe essere dietro l'angolo. Poi ci sono gli arrivi della Cuccarini, di Afef, Gene Gnocchi.. Una produzione che vira all'intrattenimento (ad esempio, il nuovo gioco a quiz). Insomma Sky ha dichiarato guerra alla televisione generalista. Murdoch ha, finora, mantenuto ottimi rapporti con la Rai che gli ha ceduto la possibilità di trasmettere i due prossimi campionati mondiali di calcio (e Sky ha contraccambiato con i diritti in chiaro per le Olimpiadi invernali e quelle di Londra). Ora però l'idillio rischia di franare. Mediaset, infatti, non è rimasta a guardare. Da una parte in casa Rai c'è la scommessa del digitale terrestre (dopo l'esperimento sardo sta per sbarcare in altre regioni fino a coprire il 30% del territorio nazionale, cioè 20 milioni di telespettori) dall'altra c'è lo strapotere di Murdoch il cui monopolio satellitare che avrebbe le ore contate. Ed ecco l'asso nella manica di Berlusconi: una seconda piattaforma satellitare in condominio con la Rai e Telecom Italia Media, l'editore di La7. Nascerà a settembre e si chiamerà «Tivu». Sarà gratuita e porterà sul satellite anche tutta l'offerta televisiva digitale free. Sarà la vera alternativa a Sky e il primo effetto sarà la scomparsa da Sky di tutti i programmi Rai (Raisat sarà chiuso) e Mediaset. Questo vuol dire, ad esempio, che non si potrà più vedere su Sky vivo il Grande Fratello h24 oppure l'Isola dei Famosi oppure la puntata dei «Ris» persa il giorno prima (e via dicendo). E una buona fette di audience che vola via. Il decoder della nuova piattaforma sarà diverso da quello di Sky: ufficialmente non è una lotta alla pay-tv. Dice Giancarlo Leone, vicedirettore Rai: «Puntiamo solo alla centralità del digitale terrestre e la diffusione satellitare di un'offerta generalista free». Una battaglia, dunque, che farà morti e feriti. Intanto l'attenzione di queste ore si focalizza sul balletto del cambio-poltrone Rai, a cominciare da quella presidenziale (il più accreditato è Pietro Calabrese) e dal cda. A proposito nei giri di valzer c'è pure la poltrona, appena liberata, di Mentana!

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