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Mentana: "Mi caccino senza usare cavilli"

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Lo ha fatto scrivendo una lettera aperta al quotidiano «Libero». «Se Mediaset vuol cacciarmi comunque, che lo faccia: basta che non si nasconda dietro i cavilli», scrive il giornalista televisivo in uno dei passaggi più «duri» della lettera. Nella missiva Mentana ricostruisce i fatti della serata di lunedì, quella della morte di Eluana Englaro: spiega di aver avvertito «la direzione di Mediaset, nella persona di Mauro Crippa» (direttore generale informazione), che gli chiese se era «in grado di andare in onda anticipatamente, nel caso si fosse modificata la programmazione serale di Canale 5». Tre le soluzioni suggerite da Mentana: aprire nel Grande Fratello «una o due finestre del Tg5; oppure inserire attorno alle 22 dieci minuti di Matrix; o infine chiudere il Grande Fratello non alle 24, com'era previsto, ma un'ora prima, così da trasmettere una puntata di Matrix in grado di essere seguita da un pubblico meno sparuto». Ipotesi poi sottoposte da Crippa «al vertice aziendale». «Dopo un po' — scrive ancora Mentana — Crippa mi richiamò sinceramente costernato, dicendomi che tutte e tre le proposte erano state respinte: la programmazione doveva proseguire come se nulla fosse successo. Gli espressi il mio giudizio estremamente negativo su quella scelta: così Canale 5 diventava l'unica rete italiana ad aver dedicato alla morte di Eluana solo sette minuti in tutto, in coda al Tg5 delle 20, e poi più nulla». Mentana spiega ancora di non aver «mai sentito, né quella sera né dopo, Confalonieri o Pier Silvio Berlusconi. Mi ha chiamato, invece, il direttore del personale, per preannunciarmi che l'azienda riteneva concluso il rapporto di lavoro con me, a causa delle mie dimissioni da direttore editoriale. Se Mediaset vuol cacciarmi comunque, che lo faccia: basta che non si nasconda dietro i cavilli. I soldi non sono un problema, la forma sì». Dopo aver definito «balle e veleni assortiti» alcune indiscrezioni girate sul suo futuro, «come la voce su un mio contatto o addirittura contratto con Sky», Mentana conclude: «Non so se ho sbagliato, in tutta onestà non lo credo». La risposta dell'azienda è stata affidata a Mauro Crippa, il quale ha spiegato che quella di Mentana è una ricostruzione «sostanzialmente vera» ma che non cambia la sostanza della questione ovvero una «sconfessione pubblica e radicale» che va ben oltre il pur legittimo dissenso. «Quella di Enrico — dice Crippa — è una ricostruzione sostanzialmente vera ma certamente parziale. D'altronde, mentre lui si occupava solo di Canale 5, quella sera io ho tenuto conto dell'insieme delle tre reti. Resta il fatto che si può dissentire da una scelta editoriale che, peraltro, si è dimostrata lungimirante ma questo non ha nulla a che vedere con una sconfessione pubblica e radicale, accompagnata da una dissociazione a mezzo stampa e culminata con le dimissioni». Intanto Mediaset non intende rinunciare a Matrix: dopo la sospensione già prevista la prossima settimana in coincidenza con il festival di Sanremo, il programma tornerà in onda lunedì 23 febbraio, affidato a un conduttore ancora da definire, probabilmente un «interno». E il Tg5 potrebbe non aderire allo sciopero proclamato dai giornalisti del gruppo editoriale. Oggi si insedierà il nuovo Cdr, composto da Paolo Di Mizio, Andrea Pesciarelli e Paolo Trombin e domani ci sarà una assemblea della redazione.

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