"Eluana, spettacolo squallido, serve più sobrietà"
E più in generale per il clima infuocato che fa registrare la politica seppur su un tema così delicato come quello innescato dal caso Englaro. ll leader dell'Udc è «rammaricato che la Pdl abbia sprecato un'occasione straordinaria per creare un largo fronte comune a difesa della vita mentre il Pd, come al solito di questi temi, sa solo giocare di rimessa». Che cosa ha sbagliato il Pdl? «Ha sbagliato a dare in Aula dell'assassino a chi non era d'accordo con la linea della maggioranza. Così facendo ha dato l'impressione di voler strumentalizzare l'intera vicenda. Da lì s'è scatenato altro. Serviva più sobrietà perché quando una vita si spegne non è il momento delle urla e delle vendette. Il Paese aveva gli elementi per giudicare senza far emergere un'idea della politica che strumentalizza Eluana in modo sbracato. Una grande battaglia per la vita è troppo impegnativa per essere rovinata in questo modo». Anche il Pd comunque non ha dato grande prova, con mille divisioni al suo interno. «Il Pd ha scelto la tattica del prendere tempo iscrivendo a parlare decine di persone sulla legge di fine vita. Chi sceglie la strada del rivio già di per sé mostra un'idea debole della politica. Ed è inutile che facciamo finta di nulla, è chiaro che il rinvio molto spesso è nemico del decidere. È stato qualcosa di molto vicino all'ostruzionismo». Che effetto le hanno fatto quelle scene al Senato? «La serietà ormai alberga sempre meno nella politica. E non ce ne stupiamo più». Presidente, e ora? Come se ne esce? «Mi permette di fare una considerazione a monte». Prego. «Prima delle elezioni ci siamo sentiti dire da Pd e Pdl che i temi etici dovevano essere espunti da quelli della campagna elettorale. Siamo rimasti da soli a batterci invece su queste questioni. E adesso loro scoprono che la politica non può far finta di affrontarli». D'accordo, ma qui non si tratta di affrontarli. Si è spaccato il Paese. «E questo succede quando non si cercano delle soluzioni ma si tenta di strumentalizzare un caso. Quando si sovrappongono i piani» I piani? Quali piani? «Quando per esempio si utilizza un caso come questo per regolare conti pregressi. Se si confonde la decretazione d'urgenza con il diritto alla vita». Che cosa insegna il caso Englaro? «Insegna che la politica non può far finta di nulla. Ci sono questioni che devono essere affrontate. Noi per esempio avevamo chiesto che si facesse il decreto di fine vita una settimana prima dell'iniziativa del governo. E poi sicuramente bisogna riconquistare un po' di serenità e di sobrietà, soprattutto se si discute di temi così delicati». Anche i cattolici hanno le loro responsabilità. Non crede che si siano chiusi in un recinto occupandosi solo dell'inizio e della fine della vita? «No, non credo proprio che si possa fare questa considerazione. Si parla di diritto alla vita, che ovviamente riguarda l'inizio, la fine e tutto ciò che c'è in mezzo». E domani? Che fare? «Da domani si ricomincia. Serve una legge, su questo non c'è dubbio. E si può fare a larghissima maggioranza. Che va dal Pdl, passando per noi che ci siamo dichiarati subito disponibili, a parte del Pd. Ci sono i numeri, facciamolo». Una larga maggioranza che sarà preludio di qualcos'altro? «Una larga maggioranza che serve a fare una legge. Non mi sembra poco. Dopo si vedrà».