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I Nas denunciano la clinica

La clinica di Udine

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Tutto è appeso ad un filo sottilissimo ormai legato solamente alle decisioni del Parlamento e della Procura di Udine dato che la Regione Friuli non ha bloccato le procedure che stanno uccidendo la giovane donna. Il governatore del Friuli, Renzo Tondo, ha spiegato la decisione presa dopo aver analizzato il verbale ispettivo dei Nas: «È stata valutata l'ipotesi del commissariamento della casa di cura, riscontrandone però l'impossibilità in quanto non sussistono i presupposti giuridici ed è stata invitata l'azienda a prendere in considerazione la sospensione dei protocolli dato che si sta rapidamente delineando un netto pronunciamento del legislatore». Una risposta quella di Tondo indirizzata, anche se non esplicitamente, al ministro della Salute Maurizio Sacconi che, venerdì scorso, aveva inviato gli ispettori dei Nas alla clinica con l'intento di fare chiarezza su alcuni aspetti poco trasparenti. Dalla relazione che i Nas hanno inviato, appunto, alla Regione Friuli Venezia Giulia, all'Azienda sanitaria e alla Procura di Udine è emersa una situazione preoccupante, come, ad esempio, la mancanza dell'idoneità della stanza che ospita Eluana che avrebbe dovuto essere certificata dalla Usl 4 «Medio Friuli». Una situazione questa che lo stesso Sacconi aveva commentato: «Tutto si sta svolgendo in una situazione che mi sembra si stia evidenziando come irregolare. D'altronde la stessa corte d'appello di Milano richiedeva che tutto si svolgesse in un hospice o in altro ricovero equivalente. Qui addirittura siamo all'affidamento di alcune stanze a questa equipe, a questa associazione, come se questa fosse una nuova struttura sanitaria ma senza autorizzazione. Quindi io faccio un appello a che questa situazione irregolare venga immediatamente affrontata anche perchè ci potrebbero essere emergenze di carattere sanitario che in quel contesto non potrebbero essere assegnate. Purtroppo questo è il problema che si evidenzia in assenza di una legge: quello di un servizio sociosanitario che non è orientato ad attività di questo tipo, tanto meno in due stanze estrapolate da una casa di riposo in cui vengono realizzate queste prestazioni straordinarie. Quindi io mi auguro che la situazione vorrà essere considerata dalla procura di Udine e anche dalla Regione Friuli, che hanno competenza per intervenire immediatamente su una situazione manifestamente irregolare». Dopo il pronunciamento della Regione, ora manca solo quello della Procura di Udine che avrebbe incaricato un perito di fare accertamenti sulla struttura. L'unica possibilità per salvare Eluana si avvererebbe se la procura rilevasse delle situazioni irregolari tali da causare il sequestro della struttura. Decisi invece a continuare la sospensione dell'alimentazione sono la famiglia Englaro e il suo legale, Giuseppe Campeis, che tuona: «"La Quiete" è l'unica in provincia che ha stipulato una convenzione con l'Azienda sanitaria locale per l'esercizio anche di attività sanitaria». Così, se da un lato le speranze di salvare Eluana sembrano ormai solo riposte nel Parlamento, Sacconi prova a rinnovare un appello a Beppino Englaro: «Penso che sarebbe molto opportuno che il padre fermi questo percorso di morte» ribadendo infine che sarà favorevole ad accogliere il suo invito di andare a vedere le condizioni di Eluana solo nel caso in cui venisse «ripristinata l'alimentazione e l'idratazione».

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