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«Nessuno ha il monopolio della vicinanza ai sofferenti»

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Sul merito della questione e sulle critiche di Silvio Berlusconi, nessun accenno. Solo la precisazione che egli avverte non meno di altri la vicinanza per chi soffre. «Il sentimento di vicinanza e di partecipazione nei confronti delle persone che lottano contro la malattia e anche per le persone che giungono alle soglie estreme della vita - ha detto il presidente della Repubblica - è forte in ciascuno di noi e non è monopolio di nessuno». Parole accolte da un lungo applauso nell'auditorium dell'Istituto oncologico Pascale gremito di ricercatori, medici, cittadini, che avevano applaudito con un particolare calore anche il saluto del sindaco Rosa Russo Jervolino quando ha detto al capo dello Stato: «Grazie di esserci». Quale fosse il clima si era capito già all'arrivo in sala e poi quando la speaker Serena Albano, presentando il presidente aveva detto: «Oggi Lei è amato più di ieri», e tutti si erano alzati in piedi per una prolungata standing ovation. Manifestazioni di solidarietà al presidente si sono avute anche al San Carlo, in mattinata, quando ha incontrato il Maestro Riccardo Muti e le maestranze. E all'uscita ha trovato un gruppetto di cittadini che scandiva «Viva la Costituzione». In serata quando è tornato in teatro per assistere al concerto inaugurale dopo i lunghi restauri, ha trovato all'ingresso manifestanti con cartelli inneggianti alla Costituzione. Un'altra manifestazione di solidarietà al presidente si era svolta davanti alla prefettura, organizzata dal Prc, dal Partito radicale e dal collettivo Red Link. Napolitano ha rinunciato a polemizzare con il premier Silvio Berlusconi, nonostante egli abbia indirizzato nuove critiche al suo operato e, a un certo punto, abbia dato l'impressione, poi smentita, di considerare la lettera di Napolitano una apertura all'eutanasia. Sulla questione, del resto, Napolitano aveva già chiarito il suo pensiero, dichiarando la sua netta contrarietà a queste pratiche, martedì scorso, durante la visita in Lussemburgo. «In Lussemburgo il Parlamento ha approvato una legge che regolamenta - disse rispondendo alla domanda di un giornalista - l'eutanasia attiva. In Italia invece è in discussione una legge per introdurre il testamento biologico. Si tratta di una cosa completamente diversa. Nel Parlamento italiano non è all'ordine del giorno nessuna proposta di legge sull'eutanasia. L'unica cosa che hanno in comune le proste italiane e del Lussemburgo è che entrambe toccano questioni molto delicate che riguardano la coscienza e le convinzioni filosofiche di ciascuno di noi. Mi auguro solo che nel Parlamento italiano si svolga una discussione pacata sulle proposte di legge volte a introdurre il testamento biologico». Due giorni dopo si è scatenata la tempesta sul decreto, c'è stato lo strappo e poi il governo ha presentato il disegno di legge che ha reso queste parole quanto mai attuali.

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