Via libera al processo penale, ma il Cav si rammarica
Ma l'opposizione grida al «colpo di mano» per le cinque deleghe al governo a legiferare su notificazioni, misure cautelari, sospensione del processo per gli irreperibili, elezione dei pm onorari davanti ai giudici di pace, digitalizzazione. L'Anm considera la risposta del governo alla richiesta di efficienza «molto deludente: i processi saranno ancora più lenti». Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parla di un «disegno lungamente elaborato, su cui c'è stato il voto unanime di tutti i ministri» ma fa notare che «manca una norma che sta molto a cuore a tutti noi: quella in base alla quale un cittadino assolto da un tribunale non possa essere più chiamato ad un secondo o terzo grado dagli avvocati dell'accusa, magari solo per puntiglio o per perseverare nella giustezza della loro accusa perchè pagati e in carriera per questo». Per il premier si tratta di «un principio di democrazia, vedremo se sarà necessario una riforma della Costituzione, ma riteniamo che la nostra riforma non sarà completata fino a quando non ci sarà anche questo tassello». Parole che fanno infuriare il leader di Idv Antonio Di Pietro: «Provvedimento dopo provvedimento si procede a ritmo forsennato verso la demolizione della giustizia in Italia». L'idea che si debbano ridurre i gradi di giudizio in caso di assoluzione proprio non gli va giù. «Se è vero che un giudice può sbagliare una prima volta, può sbagliare sia nel condannare che nell' assolvere. È bene che vi sia un doppio controllo prima di assolvere o condannare qualcuno». E Di Pietro, inoltre, legge nella modifica di una specifica norma la volontà di rendere ininfluente per Berlusconi una eventuale condanna dell'avvocato Mills nel processo in corso a Milano, nel quale la posizione del premier è stata separata. I punti qualificanti del provvedimento riguardano i limiti all' azione del pm, la maggiore autonomia «restituita» alla polizia giudiziaria, più poteri alla difesa degli imputati. «Abbiamo come obiettivo, che si consoliderà nella proposta che faremo a breve di riforma della Costituzione, la perfetta parità tra accusa e difesa» ha spiegato Alfano.