"Il Mezzogiorno non è un bancomat"
«E non è solo una questione di soldi». Ah no? E cos'è? «C'è anche questo aspetto. Del resto, i fondi destinati alle regioni del Mezzogiorno sono stati utilizzati ultimamente come un bancomat, per risolvere altre questioni. Poi però c'è un altro problema». Quale? «Quello di una comunicazione incentrata prevalentemente sulla Lega. Un partito, il Carroccio, che gode di una centralità assoluta. Sembra quasi che esista solo una questione del nord e tutto il resto sia insignificante. Ma non è così. Poi, però, se parliamo ci sentiamo dire che è colpa del Mezzogiorno, che ha troppi problemi, che ha troppi spendaccioni». Vede che è una questione di soldi? «Ma no. Io ne faccio invece una questione di equilibrio. In questo momento, nel sistema politico italiano, il mezzogiorno è completamente sbilanciato rispetto al nord. E questo sta creando parecchi problemi. Ha sentito della Poli Bortone?». Sì, ho sentito. Beh, in questo caso però più che con la Lega la polemica è rivolta a via della Scrofa. «Guardi sono tutte reattività ad un sistema che non va. E questo è pericoloso». È vero che non vi sentite ascoltati? «In parte sì, anche se esempio nel governo qualcuno che lotta per il sud c'è. Io ci lavoro insieme e so tutto quello che si sta facendo». Intende Miccichè? «Esatto. Lui sta facendo una grande battaglia». E poi c'è anche il ministro Fitto. No? «Certo, c'è anche lui». Perché avete scritto la lettera di protesta a Berlusconi? «Perché volevamo manifestargli il nostro malessere. E lui lo ha capito. Stiamo solo cercando di tutelare gli interessi del Mezzogiorno. Si parla troppo spesso di un sud "sciupone", e dare questa impressione è davvero pericoloso. In sostanza non fa altro che far crescere al nord la Lega e al sud il separatismo alla Lombardo. E poi c'è un altro allarme». Sempre di origine Carroccio? «Sì. La Lega sta facendo una politica del territorio, e in questo modo si rischia di spaccare davvero il paese. Lo sa che oggi ci sono diversi problemi tra la Confindustria del nord e quella del sud? E questo è un altro sintomo». Dica la verità: perché ce l'avete tanto con Tremonti? «Non è così. Sa com'è: quando in una famiglia c'è una crisi, il papà che tiene il portafoglio appare sempre come quello più severo. Detto questo, il ministro Tremonti è più rigido con le regioni del sud, lo ha anche detto pubblicamente». Qualche consiglio al titolare dell'Economia? «Di far finta ogni tanto di essere un po' meridionale. Noi siamo più disponibili, fa parte del nostro dna».